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  • Giovedì 2 maggio 2024

ll Giappone ha una nuova grossa nave per cacciare le balene

A breve partirà per la sua prima stagione in mare: dovrebbe navigare solo nelle acque territoriali del paese, ma c'è chi teme che caccerà anche in quelle internazionali

Il corpo di una balenottera minore sollevato su una baleniera giapponese
Il corpo di una balenottera minore sollevato su una nave baleniera giapponese nel porto di Kushiro, in Hokkaido, il primo luglio 2019 (EPA/JIJI PRESS, ANSA)

Il 29 marzo a Shimonoseki, una città portuale nel sud-ovest del Giappone, è stata varata la Kangei Maru, una nuova grossa nave con cui il settore della caccia alle balene spera di allargare il proprio mercato. Nelle prossime settimane partirà per un viaggio di otto mesi. Stando a quanto ha detto la Kyodo Senpaku, la società che ha il monopolio della caccia alle balene in Giappone, la nave dovrebbe navigare solo nelle acque territoriali del paese e nella sua zona economica esclusiva (ZEE), ma c’è chi teme che ucciderà balene e balenottere anche in acque internazionali.

A partire dal 1982, quando venne approvata un’importante moratoria internazionale, la caccia alle balene è stata interrotta in gran parte del mondo, ma il Giappone ha sempre continuato a praticarla. Per anni ha sostenuto di farlo per scopi di ricerca scientifica, mentre dal 2019 ha ripreso apertamente a uccidere i grandi cetacei per scopi alimentari. Nonostante di fatto la vendita di carne di balena non si sia mai interrotta, il settore è in crisi da anni e ha bisogno di ingenti fondi pubblici per sostenersi, perché il consumo è poco popolare: vengono mangiate tra le mille e le 2mila tonnellate di carne di balena all’anno in Giappone, meno dell’1 per cento di quanto succedeva negli anni Sessanta.

La Kangei Maru è lunga 113 metri e può trasportare un equipaggio di cento persone. Ha un’autonomia di navigazione tale da poter raggiungere le acque dell’oceano Antartico: è per questo che Ren Yabuki, direttore dell’organizzazione per la difesa degli animali Life Investigation Agency che ha parlato con il Guardian dell’argomento, ritiene che potrebbe cercare balene anche in acque internazionali.

Non è una vera e propria baleniera, cioè non è fatta per essere usata direttamente nella caccia alle balene: è una nave appoggio per imbarcazioni più piccole e veloci, usate per la caccia, e serve per macellare le balene e poi stoccarne la carne – fino a 600 tonnellate – in grandi congelatori. Complessivamente la flotta per la caccia alle balene giapponese è fatta di nove navi: cinque baleniere che possono navigare solo nelle acque territoriali, la Kangei Maru, e tre navi più piccole in grado di accompagnarla in alto mare.

La nuova nave è stata costruita per rimpiazzare la Nisshin Maru, dismessa la scorsa estate dopo più di 30 anni di utilizzo, ed è costata 7,5 miliardi di yen, circa 45 milioni di euro. Diversamente dalla sua predecessora, ha uno spazio interno per la macellazione delle carcasse di cetacei, pensato per consentire migliori condizioni igieniche e riparare l’equipaggio al lavoro dalle condizioni meteorologiche avverse. Può inoltre caricare animali più grandi (fino a 70 tonnellate di peso) e sul ponte ha uno spazio per far decollare e atterrare un drone per la ricerca delle balene.

Nel 2023 la Kyodo Senpaku ha cacciato un totale di 294 balene e balenottere, appartenenti a tre diverse specie la cui cattura è autorizzata dallo stato. Nel frattempo l’azienda ha cercato di rendere più popolare il consumo aprendo una serie di negozi con distributori automatici di carne di balena a Tokyo, Yokohama e Osaka. Tuttavia a causa dello scarso interesse degli ultimi decenni e ora anche del costo sostenuto per armare la Kangei Maru, la carne di balena continua a essere piuttosto costosa e anche per questa ragione non è particolarmente popolare.