Sono state eseguite 18 misure cautelari contro altrettanti anarchici che avevano partecipato a un corteo per Alfredo Cospito a Torino

La manifestazione in solidarietà con Alfredo Cospito a Torino, 4 marzo 2023 (ANSA/ Tino Romano)
La manifestazione in solidarietà con Alfredo Cospito a Torino, 4 marzo 2023 (ANSA/ Tino Romano)

Lunedì la polizia di Torino ha eseguito 18 misure cautelari nei confronti di altrettante persone che il 4 marzo del 2023 avevano partecipato a una manifestazione in solidarietà dell’anarchico Alfredo Cospito e contro il regime detentivo del 41-bis a cui è sottoposto. Le misure sono state eseguite in diverse parti d’Italia: in due casi comportano gli arresti domiciliari e in tutti gli altri l’obbligo o il divieto di dimora. In totale le persone indagate con l’accusa di devastazione, violenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale sono 75.

Cospito ha 56 anni, è originario di Pescara ed è un anarchico insurrezionalista, cioè seguace della teoria anarchica che prevede atti di ribellione violenta, sia individuale che collettiva. Nel 2013 fu condannato per aver ferito con colpi di pistola alle gambe a Genova il dirigente dell’Ansaldo Roberto Adinolfi, e in seguito venne condannato di nuovo per un attentato compiuto con due bombe nel 2006 alla caserma dei carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo. Nel maggio del 2022, con una sentenza della Corte di Cassazione, l’ultimo grado della giustizia italiana, gli fu imposto il 41-bis, in quanto ritenuto appartenente a un’organizzazione terroristica, anche se l’attentato del 2006 non aveva provocato né morti né feriti: alla fine dello stesso anno Cospito cominciò uno sciopero della fame durato oltre sei mesi, che si era poi trasformato in un ampio caso politico.

Il corteo del 4 marzo del 2023 a Torino era sfociato in scontri con la polizia, durante i quali i manifestanti avevano bruciato cassonetti, lanciato sassi contro le vetrine dei negozi, danneggiato auto, divelto cartelli stradali e imbrattato chiese e monumenti. In totale furono identificate circa 200 persone, 37 vennero portate in questura e 28 furono denunciate per possesso di oggetti utilizzati per fare danni o attaccare le forze dell’ordine.

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