Almeno 17 persone sono state uccise, e decine sono state ferite, in un attacco missilistico russo sulla città ucraina di Chernihiv

edifici distrutti dall'attacco russo
(Ukrainian Emergency Service via AP Photo)

Mercoledì mattina il centro della città ucraina di Chernihiv, a circa 50 chilometri dal confine con la Bielorussia, è stato colpito da tre missili russi: almeno 17 persone sono state uccise e circa 60 sono state ferite. Lo ha detto il Servizio statale ucraino per le emergenze. Il numero di morti segnalato dalle autorità ucraine è già cresciuto più volte nelle ore successive all’attacco, ed è possibile che continui ad aumentare.

Da settimane le autorità ucraine ripetono che le loro difese aeree si stanno riducendo, rendendo le infrastrutture civili ed energetiche più vulnerabili agli attacchi russi: il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha scritto su X (ex Twitter) che l’attacco su Chernihiv «non sarebbe successo se l’Ucraina avesse ricevuto un numero sufficiente di sistemi di difesa aerea». Gli Stati Uniti non approvano l’invio di altre armi all’Ucraina da alcuni mesi, a causa dell’opposizione di alcuni parlamentari del Partito Repubblicano. Recentemente invece la Germania ha annunciato l’invio all’Ucraina altri missili Patriot, che sono tra i più sofisticati sistemi di difesa aerea a disposizione dell’Occidente.

Chernihiv, città capoluogo dell’omonima regione, venne occupata dalle truppe russe all’inizio dell’invasione del paese nel 2022, ma dopo due mesi fu liberata dall’esercito ucraino.

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