A Napoli non hanno preso bene la candidatura di Eike Schmidt a sindaco di Firenze

Per partecipare alla campagna elettorale ha chiesto un'aspettativa da direttore del museo di Capodimonte dopo la nomina di soli tre mesi fa, una scelta criticata da politici e amministratori

Eike Schmidt
Eike Schmidt (Tullio M. Puglia/Getty Images)
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Sabato mattina a Napoli sono state raccolte le prime firme di una petizione organizzata per chiedere a Eike Schmidt di dimettersi da direttore del museo di Capodimonte, dopo la decisione di candidarsi per il centrodestra a sindaco di Firenze. La petizione è stata promossa dal capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale a Napoli, Gennaro Acampora, e da diverse associazioni e comitati. Nelle ultime settimane le voci sulla possibile candidatura di Schmidt, poi confermata, avevano già suscitato molte polemiche per via delle possibili conseguenze sulla gestione del museo di Capodimonte.

Eike Schmidt è uno storico dell’arte nato in Germania e italiano dal 2023, dopo il matrimonio con la storica dell’arte Roberta Bartoli. Nel 2015 fu nominato direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze, uno dei musei più noti e visitati al mondo. Alla scadenza del secondo mandato da direttore, Schmidt è stato nominato dal governo direttore del museo nazionale di Capodimonte.

Dopo decenni di amministrazioni guidate dal centrosinistra, il centrodestra di Firenze ha deciso di provare a vincere le elezioni affidandosi a una figura civica molto conosciuta e apprezzata per il suo lavoro alla guida degli Uffizi. Le trattative sono andate avanti per mesi, ma Schmidt ha ufficializzato il suo impegno soltanto sabato 6 aprile: è sostenuto da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. La sua principale avversaria è Sara Funaro, la candidata decisa dal Partito Democratico a dicembre e che è attualmente assessora al Welfare della giunta uscente del sindaco Dario Nardella, anche lui esponente del PD.

A tre mesi dalla sua nomina, Schmidt ha chiesto un’aspettativa dalla direzione del museo di Capodimonte, al momento solo per il periodo della campagna elettorale. «La norma è molto chiara: chi vuole candidarsi ed è dirigente della Repubblica italiana deve mettersi in aspettativa con congruo anticipo», ha detto alla redazione napoletana di Repubblica. «È una norma utilizzata in decine di casi, incluso dal sindaco Manfredi, e da tanti. Tra questi c’è Giuseppe Conte, capo del M5S. Anche altri candidati alle prossime elezioni si sono messi in aspettativa o lo stanno per fare. Io sono fiero di essere il primo a Firenze».

Sia il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi che il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, hanno espresso preoccupazione sulle conseguenze dell’aspettativa di Schmidt sulla gestione del museo di Capodimonte. De Luca l’aveva definita una vicenda imbarazzante e offensiva per Napoli: «Non è accettabile l’idea di poter tenere in sospeso la direzione di Capodimonte in attesa dell’esito delle elezioni comunali di Firenze».

Secondo Schmidt la sua possibile assenza non avrà ripercussioni sul museo. «In Campania abbiamo 34 musei senza direttore o gestiti attraverso deleghe. E quindi quello che posso dire è che un’assenza di circa sei settimane, forse sette nel caso del ballottaggio, è una cosa che pochi anni fa era normale», ha detto. «Ritornerò di sicuro, non faccio neanche il trasloco. Lascio tutto qui».