Bjarni Benediktsson è il nuovo primo ministro dell’Islanda, dopo che Katrín Jakobsdóttir si è dimessa per candidarsi alla presidenza

Bjarni Benediktsson (EPA/STIAN LYSBERG SOLUM)
Bjarni Benediktsson (EPA/STIAN LYSBERG SOLUM)

Bjarni Benediktsson è diventato primo ministro dell’Islanda dopo che la precedente prima ministra, Katrín Jakobsdóttir, si è dimessa per candidarsi alle elezioni presidenziali del prossimo 1° giugno. Benediktsson è un esponente del Partito dell’Indipendenza, di centrodestra, uno dei tre che sostengono l’attuale coalizione di governo insieme al Partito Progressista (di centro) e alla Sinistra Verde di Jakobsdóttir. Benediktsson era stato primo ministro per meno di un anno nel 2017, ministro dell’Economia dal 2017 al 2023 e poi ministro degli Esteri.

La nomina di Benediktsson è stata approvata martedì sera durante una seduta del Consiglio dei ministri, ed è stata sostenuta da tutti e tre i partiti al governo. Nella stessa seduta è stato anche approvato un rimpasto di governo: il nuovo governo dovrebbe restare in carica fino alle prossime elezioni parlamentari, previste per settembre del 2025.

Jakobsdóttir era diventata prima ministra nel 2017. All’estero è conosciuta principalmente per il suo impegno per ridurre le discriminazioni di genere: fra le altre cose a ottobre aveva partecipato allo sciopero nazionale delle donne islandesi.

Le elezioni presidenziali di giugno sono state indette a inizio gennaio dopo che l’attuale presidente, lo storico Guðni Thorlacius Jóhannesson, aveva annunciato le sue dimissioni. In Islanda il primo ministro è il capo del governo e in generale la figura politica di maggior rilievo: il presidente è eletto dal popolo, ma i suoi poteri sono limitati e ha un ruolo perlopiù cerimoniale.

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