La Spagna ha detto che riconoscerà lo Stato di Palestina

Una donna mostra un cartello che dice "Pace a Gaza. Basta morte" durante una manifestazione a Pamplona, primo agosto 2014
Una donna mostra un cartello che dice "Pace a Gaza. Basta morte" durante una manifestazione a Pamplona, primo agosto 2014 (AP Photo/ Alvaro Barrientos)

Mercoledì il ministro degli Esteri della Spagna José Manuel Albares ha detto che entro luglio il governo spagnolo riconoscerà lo Stato di Palestina. In un incontro con alcuni giornalisti a Bruxelles, Albares ha detto che «abbiamo bisogno di un vero Stato palestinese» e che «le persone palestinesi non devono essere condannate a essere per sempre rifugiate». Il primo ministro spagnolo, il socialista Pedro Sánchez, aveva già promesso che il paese avrebbe riconosciuto la Palestina come Stato «entro questa legislatura», per poi accorciare i tempi alla prossima estate.

Riconoscere uno Stato significa avviare relazioni diplomatiche ufficiali che in genere prevedono lo scambio di ambasciatori o altro personale diplomatico; nel caso della Palestina, però, il riconoscimento internazionale ha un alto valore simbolico e politico. La Spagna aveva approvato una risoluzione per il riconoscimento dello Stato di Palestina nel 2014, dieci anni fa: tuttavia in seguito sia i governi di centrodestra di Mariano Rajoy sia quelli di Sánchez avevano sostenuto che il riconoscimento ufficiale della Palestina avrebbe dovuto essere formalizzato solo insieme a tutti gli altri paesi dell’Unione Europea.

L’attuale governo di Sánchez, in particolare, è stato uno dei principali critici delle operazioni militari avviate da Israele nella Striscia di Gaza dopo i violenti attacchi compiuti lo scorso 7 ottobre in territorio israeliano dal gruppo palestinese di Hamas. Secondo Albares adesso «il riconoscimento dello Stato di Palestina è la migliore garanzia di sicurezza per Israele».

Al momento la Palestina è riconosciuta da quasi due terzi degli stati membri delle Nazioni Unite, ovvero da gran parte degli stati dell’America Latina, dell’Africa, dell’Asia e dell’Europa orientale. In passato anche il Parlamento Europeo aveva approvato una risoluzione in cui diceva di sostenere in linea di principio un stato palestinese entro i confini del 1967, ma al momento solo nove dei 27 paesi membri dell’Unione lo riconoscono: Bulgaria, Cipro, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Svezia e Ungheria. Di questi, la Svezia è stato il primo e unico paese a riconoscere la Palestina quando era già un paese membro dell’Unione, nel 2014, mentre gli altri lo avevano riconosciuto prima di entrare nell’Unione.

A marzo i capi di governo di Spagna, Irlanda, Malta e Slovenia hanno annunciato in un comunicato congiunto di essere pronti a riconoscere lo Stato di Palestina «a tempo debito», «per la pace e la sicurezza» nella regione. In Italia, dopo alcune discussioni in parlamento nel 2015, a fine gennaio scorso l’associazione Schierarsi ha avviato una raccolta firme per una proposta di legge di iniziativa popolare sul tema.