Il principale imputato per l’attentato di Strasburgo del 2018 è stato condannato in primo grado a 30 anni di carcere

L'arrivo della polizia di Strasburgo la sera dell'11 dicembre 2018 poco dopo l'attentato (AP Photo)
L'arrivo della polizia di Strasburgo la sera dell'11 dicembre 2018 poco dopo l'attentato (AP Photo)

Audrey Mondjehi, il principale accusato nel processo per l’attentato al mercatino di Natale di Strasburgo (Francia) del 2018 in cui furono uccise cinque persone, è stato condannato in primo grado a 30 anni di carcere. Mondjhei non partecipò direttamente all’attacco, ma secondo i giudici ebbe un ruolo centrale per procurare un’arma a Chérif Chekatt, l’autore dell’attentato poi ucciso dalla polizia durante la sua fuga.

Secondo i giudici, Mondjehi sapeva che Chekatt stava preparando l’attacco poi rivendicato dallo Stato Islamico. Nel corso del processo, iniziato lo scorso febbraio, Mondjehi aveva negato di conoscere i piani di Chekatt legati all’attacco a Strasburgo. Due altre persone a processo con Mondjehi hanno ricevuto rispettivamente condanne a quattro e cinque anni di carcere per il loro ruolo nell’attentato, ma essendo rimaste a lungo in detenzione preventiva hanno già scontato parte della pena. Come Mondjehi, potranno ricorrere in appello contro la decisione del tribunale.

Il mercatino di Natale di Strasburgo, il Christkindelsmärik, è tra i più antichi di Europa e attira ogni anno centinaia di migliaia di turisti. L’11 dicembre 2018 Chekatt entrò nel mercatino armato di coltello e revolver, ferì alcuni passanti e uccise cinque persone. Tra queste c’era anche il giornalista italiano Antonio Megalizzi.