• Mondo
  • Mercoledì 27 marzo 2024

Sono stati recuperati i corpi di due operai dispersi nel crollo del ponte di Baltimora

Le cause dell'incidente non sono ancora chiare ma sembra che la nave che ha colpito il pilone avesse un'avaria al motore

(AP Photo/Mark Schiefelbein)
(AP Photo/Mark Schiefelbein)
Caricamento player

Mercoledì sera sono stati recuperati i corpi di due operai che nella notte tra lunedì e martedì stavano lavorando su un ponte di Baltimora, negli Stati Uniti, prima che questo crollasse. Erano rimasti intrappolati all’interno di un furgone che è precipitato in acqua a causa dell’incidente, e sono stati trovati dai sommozzatori. Sono stati identificati come Alejandro Hernandez Fuentes, 35 anni, e Dorlian Castillo Cabrera, 26 anni.

Dopo il crollo due persone erano invece state soccorse (una è in ospedale in condizioni gravi, mentre l’altra non è stata ricoverata), e altre quattro risultano ancora disperse: si pensa che siano rimaste intrappolate in dei veicoli bloccati nella struttura del ponte, e siano quindi difficilmente raggiungibili. Sono tutti e otto operai di una società edile, la Brawner Builders, che esegue regolarmente lavori di manutenzione dei ponti gestiti nello stato del Maryland. Gli operai stavano riparando la carreggiata del ponte nel momento in cui la nave lo ha colpito. I dispersi erano immigrati provenienti da El Salvador, Guatemala, Honduras e Messico.

Il ponte, il Francis Scott Key Bridge, è collassato perché una nave portacontainer battente bandiera di Singapore ne ha colpito un pilone: la nave, la “Dali”, era partita poco prima dal porto di Baltimora ed era diretta a Colombo, in Sri Lanka. L’incidente è avvenuto all’1:27 ora locale (le 6:27 italiane). Non si sa ancora cosa abbia causato lo scontro, ma poco prima l’equipaggio della nave aveva inviato un avviso di emergenza dicendo di averne perso il controllo: questo aveva permesso alle autorità di sgomberare quasi del tutto il ponte e deviare il traffico su altre strade. Al momento dell’impatto quindi le automobili sul ponte erano poche, ma c’era comunque una squadra di operai che stava riparando delle buche.

La nave, lunga circa 300 metri, era manovrata da due piloti locali, che si trovavano a bordo. La società che gestisce la nave, il Synergy Marine Group, ha fatto sapere che tutti i membri dell’equipaggio e i due piloti sono stati rintracciati e che non ci sono segnalazioni di feriti tra le persone a bordo. Le autorità federali che si occupano di sicurezza hanno prelevato la scatola nera della nave, mentre sono in corso ispezioni sul ponte.

Dalle prime ricostruzioni di quanto successo, sembra che prima dell’incidente i motori della nave avessero perso potenza, probabilmente per un’avaria, facendo perdere il controllo all’equipaggio. Inoltre nei video dell’incidente pubblicati sui social network si vedono le luci della nave spegnersi ripetutamente, poco prima dell’impatto contro un pilone del ponte, segno che a bordo c’era stato un blackout, e che la nave stava andando alla deriva.

La nave era salpata dal porto di Baltimora a mezzanotte e 44 minuti, e all’1:26 aveva iniziato ad andare fuori rotta. «Bloccate tutto il traffico sul Key Bridge. C’è una nave che si avvicina che ha appena perso il controllo», si sente dire a un funzionario dell’Autorità dei trasporti del Maryland in una comunicazione radio diffusa nelle scorse ore.

Clay Diamond, direttore dell’American Pilots Association, l’associazione statunitense dei piloti di navi, ha detto al New York Times che, in base alle informazioni in suo possesso, quando la nave aveva perso potenza il pilota al comando della nave aveva ordinato di virare più possibile a sinistra per evitare l’impatto col pilone e di calare l’ancora per cercare di frenare. Diamond ha aggiunto che il pilota al comando della nave aveva più di 10 anni di esperienza, e che era affiancato da un apprendista.

Il ponte Francis Scott Key fu costruito negli anni Settanta per alleggerire parte del traffico del Baltimore Harbor Tunnel, che collega la Interstate 895 al porto sempre sulla foce del Patapsco, circa 5 chilometri più a nord (il nome deriva dall’autore dell’inno degli Stati Uniti). Negli anni è stato ristrutturato in diversi punti: nel 1986 per esempio subì interventi per sistemare alcuni danni e per migliorare la sicurezza degli automobilisti.

La distruzione del ponte avrà un grosso impatto sul traffico automobilistico nell’area di Baltimora, dato che veniva attraversato ogni giorno da 35mila auto. Secondo un rapporto del governo dello stato del Maryland, nel 2023 fu attraversato da più di 12,4 milioni di persone e veicoli commerciali. Al momento i mezzi che avrebbero dovuto percorrerlo vengono deviati verso uno dei due tunnel che attraversano il Patapsco più a monte, il Baltimore Harbor Tunnel appunto e il Fort McHenry Tunnel. Anche il trasporto delle merci sul fiume subirà forti disagi, dato che il ponte crollato ostruisce buona parte del Patapsco.