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  • Venerdì 22 marzo 2024

L’attacco armato in un teatro a Mosca, in Russia

Alcuni uomini hanno fatto irruzione nell’edificio e hanno iniziato a sparare, uccidendo almeno 60 persone e provocando un grande incendio: l'attacco è stato rivendicato dall'ISIS

(REUTERS/Maxim Shemetov)
(REUTERS/Maxim Shemetov)
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Venerdì diversi uomini armati hanno fatto irruzione nella Crocus City Hall, un teatro a Mosca, in Russia, e hanno iniziato a sparare. Non è chiaro quanti fossero e nemmeno quante persone abbiano ucciso o ferito. I servizi di sicurezza russi dicono che almeno 60 persone sono state uccise, e che ci sono almeno 145 feriti. Diversi video che stanno circolando online mostrano gli uomini armati sparare sulla folla, anche a pochi metri di distanza, sia dentro che fuori dalla sala principale del teatro. In serata l’attacco è stato rivendicato dall’ISIS attraverso la sua agenzia di stampa “non ufficiale” al Amaq.

Secondo alcuni funzionari statunitensi informati dall’intelligence, l’attacco è stato compiuto dall’ISIS-K, un gruppo terroristico affiliato all’ISIS e attivo principalmente in Afghanistan. Il New York Times ha scritto che nelle scorse settimane l’intelligence statunitense era venuta a sapere che l’ISIS-K aveva pianificato un attacco terroristico a Mosca.

Davanti al teatro è arrivata un’enorme quantità di mezzi, tra polizia, ambulanze, mezzi dei pompieri ed elicotteri. Secondo i media russi sono intervenute anche le forze speciali, che sono entrate nell’edificio. Sempre i media russi, che citano testimoni sul posto, dicono che ci sono state almeno due esplosioni, non è chiaro causate da cosa: l’ipotesi è che siano state lanciate delle granate o altri ordigni esplosivi di qualche tipo, ma le informazioni sono ancora molto confuse. Si è sviluppato anche un grosso incendio. Sul posto sono stati inviati elicotteri per cercare di spegnerlo: le autorità russe hanno fatto sapere che l’incendio è sotto controllo.

Il Crocus City Hall è un grande teatro che fa parte di un esteso complesso nella periferia nord-occidentale di Mosca. Il complesso ha al suo interno un centro commerciale, un centro congressi e diversi alberghi e ristoranti. L’attacco è stato compiuto poco prima dell’inizio di un concerto dei Picnic, un gruppo rock. Il teatro può ospitare fino a 6.200 persone: per il concerto erano stati acquistati oltre 6mila biglietti e al momento non si sa quante persone fossero dentro il teatro quando è iniziato l’attacco. Decine di persone sono state portate in ospedale e sono stati attivati punti di raccolta del sangue per fare trasfusioni.

Sembra che gli uomini armati – o alcuni di loro – siano riusciti a scappare e sono ricercati dalla polizia russa. Per via dell’incendio, il tetto del teatro è parzialmente collassato.

Almeno 100 persone sono state tratte in salvo dal seminterrato dell’edificio, dove si erano rifugiate per scappare dagli spari. Sul luogo sono state mandate decine di ambulanze e il sindaco di Mosca, Sergei Sobyanin, ha definito l’attacco una «grande tragedia». Ha poi annunciato che tutti gli eventi pubblici – culturali, sportivi o di altro tipo – previsti a Mosca nel fine settimana sono cancellati. Lo stesso hanno fatto le autorità di altre città russe come San Pietroburgo, Stavropol, Murmansk, Vologda e Kursk.

Il 7 marzo l’ambasciata degli Stati Uniti a Mosca aveva reso pubblica un’allerta di sicurezza per i cittadini statunitensi in città, perché aveva ricevuto «rapporti secondo cui estremisti» avevano «piani imminenti di colpire grandi raggruppamenti di persone a Mosca, compresi concerti». Secondo l’ambasciata questa allerta sarebbe rimasta valida per 48 ore, dunque fino al 9 di marzo.

Qualche giorno fa il presidente russo Vladimir Putin aveva minimizzato questi allarmi, dicendo che si trattava di «provocazioni» dell’Occidente che avevano l’intento di «intimidire e destabilizzare la nostra società».