L’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro è accusato di aver falsificato alcuni certificati vaccinali

jair bolsonaro
(AP Photo/Andre Penner)

Jair Bolsonaro, presidente del Brasile dal 2019 al 2023, è stato accusato assieme ad altre 16 persone di associazione a delinquere e inserimento di dati falsi in un sistema pubblico. Secondo l’indagine condotta dalla Polizia federale brasiliana l’ex presidente avrebbe ordinato o quantomeno sarebbe stato al corrente della falsificazione dei documenti che certificavano la vaccinazione contro il Covid-19 di sua figlia, Laura Bolsonaro.

La decisione se incriminare i sospettati o archiviare le indagini ora spetta alla procura federale, a cui la Polizia federale ha consegnato i documenti dell’inchiesta. Le informazioni sulle accuse hanno iniziato a circolare sulla stampa brasiliana e internazionale prima di essere confermate dalle autorità e prima che le persone coinvolte fossero informate ufficialmente. Gli avvocati di diverse di loro se ne sono lamentati.

Per questa indagine a maggio del 2023 la polizia aveva perquisito la casa di Jair Bolsonaro e arrestato il suo assistente personale Mauro Cid, uno degli altri 16 accusati. Secondo le indagini i dati falsi per l’ottenimento delle certificazioni vaccinali sarebbero stati inseriti nel sistema del ministero della Salute brasiliano proprio da Cid. Le presunte false certificazioni erano state emesse pochi giorni prima che Bolsonaro e la sua famiglia andassero negli Stati Uniti, che al tempo richiedevano un certificato vaccinale contro il Covid-19 a chiunque intendesse entrare nel paese.

Bolsonaro ha detto più volte di non essersi vaccinato contro il Covid-19 e che le autorità di frontiera degli Stati Uniti non gli avevano chiesto le certificazioni vaccinali. Durante la sua presidenza inoltre aveva ripetutamente ridicolizzato e ridimensionato la gravità della pandemia da Covid-19, condividendo spesso notizie false e allarmiste sul vaccino.