Secondo il New York Times i tecnici di Alaska Airlines avevano chiesto di non far volare l’aereo da cui si è staccato un pezzo

(Mathieu Lewis-Rolland/Getty Images)
(Mathieu Lewis-Rolland/Getty Images)

Secondo il New York Times i tecnici di Alaska Airlines avrebbero notato alcuni problemi seri sull’aereo Boeing 737 Max 9 già il giorno prima che si verificasse l’incidente del 5 gennaio, quando aveva perso un pezzo della fusoliera mentre era in volo dall’Oregon alla California: era stato necessario un atterraggio di emergenza ed è stato ferito un membro dell’equipaggio, ma nessuno tra i passeggeri. I tecnici avrebbero chiesto di sospendere l’utilizzo del mezzo, ma la compagnia avrebbe deciso comunque di mantenerlo in servizio per ancora tre tratte, dopo le quali sarebbe iniziato un processo di manutenzione: erano state comunque poste delle restrizioni per questi ultimi viaggi, come il divieto di voli molto lunghi e su tratte che avrebbero reso difficoltoso un atterraggio di emergenza.

Secondo le testimonianze raccolte nelle settimane precedenti ci sarebbero stati numerosi segnali evidenti di malfunzionamenti, come una spia che continuava ad accendersi e varie segnalazioni di passeggeri che sentivano un sibilo in prossimità del punto da cui poi si è staccato un pezzo della fusoliera. La compagnia aerea ha confermato quanto riportato dal New York Times, ma ha comunque detto che i segnali non sarebbero stati ancora a un livello tale da sospendere il servizio dell’aereo sulla base degli standard di sicurezza dell’azienda.

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