Gli Stati Uniti hanno negato il visto a una deputata ugandese che aveva chiesto la castrazione delle persone omosessuali

Una foto di Sarah Achieng Opendi mentre parla in parlamento in piedi con un vestito viola accanto a tre uomini seduti
Sarah Achieng Opendi (@HonOpendi / X)

Gli Stati Uniti hanno negato il visto alla deputata ugandese Sarah Achieng Opendi, che aveva chiesto la castrazione delle persone omosessuali durante un dibattito sulla durissima legge contro le persone LGBTQ+ approvata dall’Uganda a marzo del 2023. Opendi, che è presidente dell’Associazione parlamentare femminile dell’Uganda, doveva andare a New York la settimana prossima per una riunione della Commissione delle Nazioni Unite sullo status delle donne, alla quale ora non potrà partecipare. Opendi sostiene di sapere di alcuni parlamentari ugandesi che hanno ottenuto il visto pur avendo sostenuto la legge, ma un portavoce del dipartimento di Stato statunitense ha detto di non poter discutere pubblicamente come vengono prese le decisioni riguardo al rilascio dei visti.

In seguito all’approvazione della legge da parte dell’Uganda, gli Stati Uniti avevano imposto restrizioni sull’ingresso nel paese di centinaia di parlamentari e funzionari ugandesi e a membri delle loro famiglie, inclusa la speaker del parlamento Anita Among. La legge è considerata una delle più punitive del suo genere: prevede l’ergastolo per chiunque abbia rapporti sessuali con persone dello stesso sesso, fino a 10 anni di carcere per chi prova ad avere rapporti omosessuali, e la pena di morte per chiunque sia condannato per “omosessualità aggravata”, termine con cui la legge definisce i rapporti omosessuali con minori di 18 anni, persone disabili, avuti minacciando l’altra persona o mentre l’altra persona era incosciente. Prevede inoltre fino a 20 anni di carcere per chiunque “promuova l’omosessualità”, un termine molto vago che secondo gli attivisti sarà usato per prendere di mira le organizzazioni che sostengono la comunità LGBTQ+ o pubblicano materiali informativi sul tema. La prima incriminazione sotto questa nuova legge è arrivata ad agosto del 2023.

– Leggi anche: La durissima legge dell’Uganda contro le persone LGBTQ+