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  • Domenica 3 marzo 2024

Non è ancora il momento dell’espulsione a tempo nel calcio

Il presidente della FIFA Gianni Infantino ha escluso categoricamente l'introduzione del cartellino blu, di cui si discuteva da settimane

Gianni Infantino
Gianni Infantino (EPA/CRISTOBAL HERRERA-ULASHKEVICH)
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Sabato durante la riunione dell’International Football Association Board (IFAB) che si è svolta a Glasgow, in Scozia, il presidente della FIFA Gianni Infantino ha escluso la possibilità di introdurre nel calcio il cartellino blu, cioè una forma di espulsione a tempo che esiste in altri sport, come il rugby e l’hockey.

All’interno dell’IFAB, l’organo internazionale che può decidere cambiamenti nelle regole del gioco del calcio, e soprattutto sui giornali sportivi, era un po’ che si parlava dell’ipotesi di introdurre questa nuova regola. L’IFAB è indipendente dalla FIFA, l’organizzazione che governa il calcio mondiale, ma dei suoi otto membri quattro sono nominati dalla FIFA, e il loro parere è determinante perché per approvare una modifica del regolamento servono sei voti.

Arrivato in Scozia, Infantino ha detto alla stampa che «non ci sarà nessun cartellino blu nel calcio ad alto livello. È una questione che non esiste per noi». Infantino ha aggiunto di non essere stato avvisato del fatto che ci fosse una discussione su questa nuova regola all’interno dell’IFAB e di averlo scoperto quando la notizia era diventata pubblica. «Siamo sempre aperti a nuove idee e proposte, ma quando le valuti devi anche proteggere l’essenza e la tradizione del gioco», ha detto.

Se fosse stato approvato, il cartellino blu avrebbe introdotto la possibilità per l’arbitro di espellere un giocatore per 10 minuti in caso di proteste particolarmente insistenti o falli tattici non pericolosi. Si sarebbe aggiunto al cartellino giallo (ammonizione) e a quello rosso (espulsione), che esistono già.

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