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  • Venerdì 1 marzo 2024

L’ultimo messaggio di Yulia Navalnaya al marito

«Non so come vivere senza di te», ha scritto sui social dalla Germania subito dopo il funerale di Alexei Navalny, non potendovi partecipare

Alexei Navalny e Yulia Navalnaya alla fine di un comizio a Mosca, il 6 settembre del 2013
Alexei Navalny e Yulia Navalnaya alla fine di un comizio a Mosca, il 6 settembre del 2013 (AP Photo/ Evgeny Feldman, File)

Yulia Navalnaya, vedova del dissidente politico russo Alexei Navalny, non ha potuto partecipare ai funerali del marito, che si sono svolti venerdì a Mosca. Navalnaya vive da alcuni anni a Berlino, in Germania, e rientrando in Russia rischierebbe con ogni probabilità l’arresto, soprattutto a causa delle accuse dirette rivolte a Vladimir Putin nell’udienza al Parlamento europeo. Al termine della cerimonia però Navalnaya ha pubblicato sui suoi profili social un messaggio di addio al marito. È un breve testo accompagnato da un video che raccoglie alcuni momenti della loro vita insieme. In un passaggio Navalnaya ha scritto:

Non so come vivere senza di te, ma proverò a farlo in modo che da lassù tu sia felice per me e orgoglioso di me. Non so se riuscirò a sopportarlo oppure no, ma ci proverò.

Navalnaya, 47 anni, conobbe Navalny in un villaggio turistico in Turchia nel 1998: lui allora era un avvocato specializzato in diritto aziendale. I due si sposarono nel 2000, ebbero la prima figlia Dasha nel 2001 e il secondo, Zakhar, nel 2008. Per molti anni aveva rifiutato ogni ruolo politico in prima persona, dicendo di volersi occupare solo della famiglia, ma era rimasta sempre vicina al marito. Dopo la morte di Navalny, avvenuta in un carcere di massima sicurezza in Siberia, ha invece annunciato di voler «continuare a lottare», raccogliendone l’eredità politica. Anche nel messaggio di addio, quando ha detto di aspirare a renderlo «orgoglioso», sembra voler ribadire questa volontà.

Navalnaya ha poi ringraziato il marito per «26 anni di felicità assoluta», dicendo che anche gli ultimi tre, in cui Navalny era in carcere, erano stati felici: «Grazie per l’amore, grazie per il fatto che mi hai sempre sostenuta, perché mi hai fatto ridere anche dal carcere, perché mi hai sempre pensata».

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