È morto Vittorio Emanuele di Savoia

A Ginevra: aveva 86 anni ed era figlio di Umberto II, l'ultimo re d'Italia

(Marco Alpozzi - LaPresse)
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Vittorio Emanuele di Savoia, figlio dell’ultimo re d’Italia Umberto II e di Maria José, è morto sabato a Ginevra, avrebbe compiuto 87 anni il 12 febbraio. La notizia della morte è stata comunicata in una nota dalla famiglia.

Vittorio Emanuele Alberto Carlo Teodoro Umberto Bonifacio Amedeo Damiano Bernardino Gennaro Maria di Savoia era nato a Napoli il 12 febbraio 1937. Lasciò l’Italia insieme alla famiglia dopo l’esito del referendum istituzionale del 2 e 3 giugno 1946 nel quale fu scelta la Repubblica dopo i duri anni della Seconda guerra mondiale e del fascismo nei quali la monarchia aveva avuto un ruolo centrale. La successiva entrata in vigore della Costituzione nel 1948 stabilì per gli ex sovrani, i loro consorti e i discendenti maschi di Casa Savoia il divieto di ingresso in Italia. Vittorio Emanuele visse per anni in esilio, fino alla sua conclusione alla fine del 2002 quando fu rivista la norma costituzionale transitoria in merito.

Negli anni dell’esilio, Vittorio Emanuele disse più volte di volere rientrare in Italia e fece talvolta dichiarazioni piuttosto nette nei confronti di alcuni governi italiani che a suo modo di vedere non volevano affrontare la questione. Nel 2002, dopo anni di dichiarazioni ritenute ambigue e poco chiare, Vittorio Emanuele definì «una macchia indelebile per la nostra famiglia» gli stretti rapporti con il fascismo, in particolare nel periodo in cui furono emesse le leggi razziali. Qualche anno prima aveva risposto ad alcune richieste di scusarsi dicendo che «all’epoca forse io non ero neppure nato».

Vittorio Emanuele di Savoia ebbe alcuni problemi con la giustizia e fu accusato di corruzione, concussione, falso, gioco d’azzardo e sfruttamento della prostituzione. Per alcune inchieste fu disposta l’archiviazione, mentre per altre si arrivò a processi nei quali fu assolto.

Nel 2023 si era parlato nuovamente di Vittorio Emanuele in seguito alla diffusione del documentario Il principe su Netflix, che raccontava il caso giudiziario che lo aveva coinvolto a partire dal 1978. Nella notte tra il 17 e il 18 agosto di quell’anno al largo dell’isola di Cavallo, in Corsica, era stato coinvolto in una lite con un gruppo di ragazzi perlopiù italiani: erano stati sparati alcuni colpi di arma da fuoco e uno di questi aveva colpito un ragazzo tedesco, Dirk Hamer, che sarebbe morto circa quattro mesi dopo.