In Turchia un uomo armato ha preso in ostaggio per alcune ore 7 dipendenti dell’azienda statunitense Procter & Gamble

La polizia circonda e isola la sede dell'azienda Procter & Gamble a Gebze (Dia Images via AP)
La polizia circonda e isola la sede dell'azienda Procter & Gamble a Gebze (Dia Images via AP)

Nel pomeriggio di giovedì un uomo armato ha fatto irruzione in una fabbrica dell’azienda statunitense Procter & Gamble a Gebze, in Turchia, prendendo in ostaggio sette dipendenti, prima di essere arrestato dopo un blitz delle forze speciali della polizia turca. L’uomo avrebbe detto di agire in sostegno del popolo palestinese, in relazione alla guerra in corso fra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza. L’attacco è iniziato alle 3 del pomeriggio nell’azienda situata nella provincia di Kocaeli, a est di Istanbul. L’uomo era armato e secondo l’agenzia di stampa turca DHA indossava quella che sembrava una cintura esplosiva.

Poco dopo l’assalto il resto dei dipendenti dell’azienda era stato evacuato, sul posto erano arrivate le forze speciali della polizia turca e l’area era stata isolata. Alcuni parenti erano riusciti a mettersi brevemente in contatto con le persone prese in ostaggio, che avevano confermato l’attacco e detto di essere in buona salute. La polizia aveva iniziato delle trattative per arrivare alla loro liberazione, poi, verificata la relativa pericolosità dell’uomo, dopo nove ore dall’inizio dell’attacco aveva deciso di procedere a un blitz. Secondo quanto riferito dalla polizia l’uomo sarebbe andato in bagno disarmato, e le forze speciali avrebbero approfittato del momento per liberare gli ostaggi e poi arrestarlo.

Dall’inizio della guerra fra Israele e Hamas in Turchia sono state numerose le manifestazioni e proteste a favore del popolo palestinese. Lo stesso presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha condannato apertamente le operazioni israeliane, accusando il primo ministro Benjamin Netanyahu di «crimini di guerra» e paragonandolo a Adolf Hitler.

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