Alla Russia è stata revocata la medaglia d’oro per il pattinaggio su ghiaccio a squadre delle Olimpiadi del 2022

(Harry How/Getty Images)
(Harry How/Getty Images)

Martedì l’ISU (International Skating Union, l’associazione che organizza le competizioni internazionali di pattinaggio sul ghiaccio) ha revocato alla nazionale russa di pattinaggio su ghiaccio la medaglia d’oro vinta alle Olimpiadi di Pechino del 2022 e l’ha assegnata agli Stati Uniti, che in quell’occasione arrivarono secondi.

Si trattava di una decisione tutto sommato prevedibile: lunedì il Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS), il più alto tribunale sportivo internazionale, aveva infatti condannato una delle componenti della squadra russa, Kamila Valieva, a una squalifica di quattro anni per doping. Valieva era risultata positiva alla trimetazidina, un farmaco che altera il metabolismo delle cellule cardiache e rende il cuore più efficiente.

La sensazione più diffusa era che l’ISU potesse decidere di ridisegnare il podio del 2022, assegnando l’oro agli Stati Uniti, l’argento al Giappone (che arrivò terzo) e il bronzo al Canada (che si classificò al quarto posto). L’associazione ha invece adottato un metodo di calcolo diverso: non ha squalificato la squadra russa, limitandosi a privarla dei punti ottenuti da Valieva. In questo modo la Russia si è qualificata terza, ottenendo il bronzo e lasciando il Canada fuori dal podio.

Il comitato olimpico russo ha annunciato che presenterà un ricorso contro la riassegnazione delle medaglie: lunedì aveva messo in dubbio «l’obiettività e l’imparzialità» del TAS.

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