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  • Domenica 28 gennaio 2024

In Belgio si rigiocherà una partita per un errore del VAR

L'arbitro ha applicato male il regolamento e non si è accorto che avrebbe dovuto far ripetere un rigore: è la prima volta nei maggiori campionati di calcio europei

L'arbitro di Anderlecht-Genk al monitor del VAR (Laurie Dieffembacq/Belga via ZUMA Press)
L'arbitro di Anderlecht-Genk al monitor del VAR (Laurie Dieffembacq/Belga via ZUMA Press)
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Una partita del campionato di calcio belga tra Anderlecht e Genk si dovrà rigiocare, dopo che il Genk ha vinto un ricorso su un grosso errore commesso dall’arbitro durante la partita nonostante fosse stato usato il VAR, l’assistenza video che gli arbitri usano per chiarire situazioni di gioco dubbie. È la prima volta che si arriva a rigiocare una partita per un errore in presenza del VAR in uno dei principali campionati europei, dove il sistema è in uso da alcuni anni. La sentenza riguarda un errore nell’applicazione del regolamento, non il fatto che il VAR avrebbe potuto evitare l’errore: è quindi una situazione piuttosto eccezionale e diversa da quella dei più comuni errori di valutazione da parte degli arbitri (con o senza VAR).

Il VAR è un sistema che prevede che ci sia un altro arbitro, in una stanza apposita dello stadio, che può rivedere le azioni alla moviola (cioè al rallentatore) e da varie angolazioni e richiamare l’arbitro di campo quando pensa che possa aver sbagliato una decisione. Si applica solo in alcune particolari situazioni, considerate più importanti ai fini del gioco: per stabilire la regolarità di un gol, per decidere un’espulsione, per decidere se dare o meno un rigore o per correggere ammonizioni ed espulsioni sbagliate. Se l’errore è certo il VAR comunica direttamente all’arbitro di cambiare decisione (per esempio se vede un fuorigioco di cui l’arbitro non si è accorto), se invece la decisione è dubbia può invitarlo a rivedere l’azione da un monitor a bordo campo.

La partita del campionato belga (la “Pro League”) tra Anderlecht e Genk oggetto del ricorso si era giocata il 23 dicembre scorso ed era finita 2-1 per l’Anderlecht. Il motivo del ricorso è un gol annullato al Genk quando il punteggio era sullo 0-0. Al Genk era stato assegnato un calcio di rigore, che era stato poi tirato e sbagliato da Bryan Heynen: il portiere dell’Anderlecht lo aveva però solo respinto e un altro giocatore del Genk, Yira Sor, era riuscito a ribattere il pallone dentro la porta.

Inizialmente il gol di Sor era stato convalidato, ma l’arbitro era stato quasi subito richiamato al monitor del VAR per rivederlo: aveva così notato che Sor era già entrato in area di rigore prima che il suo compagno tirasse il calcio di rigore, una cosa non consentita dal regolamento, e lo aveva annullato. A vedere le immagini però si vede chiaramente che anche alcuni giocatori dell’Anderlecht erano entrati in area di rigore prima del tempo: anche questa è un’infrazione del regolamento, e in questi casi l’arbitro deve far ripetere il rigore. Non lo aveva fatto, e l’Anderlecht aveva poi vinto la partita.

Il Consiglio disciplinare del calcio belga professionistico ha riconosciuto le ragioni del Genk e ha disposto che la partita venga fatta ripetere per intero. In situazioni simili in passato era già successo che una partita o una sua parte venissero fatte rigiocare, sempre con rigori da ripetere: nel 2015, quando ancora non c’era il VAR, per esempio vennero fatti rigiocare gli ultimi secondi di una partita tra le nazionali femminili under 19 di Inghilterra e Norvegia, sempre per un errore nell’applicazione del regolamento.

Lo scorso ottobre il campionato inglese, la Premier League, aveva declinato una richiesta del Liverpool di far rigiocare una partita persa contro il Tottenham dopo che l’arbitro aveva erroneamente annullato per fuorigioco un gol regolare nonostante il VAR potesse segnalare l’errore: in quel caso c’era stato un errore “umano” e non di applicazione del regolamento.