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  • Martedì 23 gennaio 2024

Il tour di Elon Musk per scusarsi dei post antisemiti

Il miliardario proprietario di X è stato nel campo di concentramento nazista di Auschwitz e ha detto che si sente un «aspirante ebreo»

Elon Musk all'ingresso del campo di concentramento nazista di Auschwitz (Credit Image: © Vito Corleone/SOPA Images via ZUMA Press Wire)
Elon Musk all'ingresso del campo di concentramento nazista di Auschwitz (Credit Image: © Vito Corleone/SOPA Images via ZUMA Press Wire)
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Da alcuni mesi Elon Musk, il miliardario proprietario di X (Twitter) e altre aziende, è accusato di antisemitismo per alcuni post e commenti pubblicati sui suoi social in cui ha dato credito e in alcuni casi contribuito a diffondere teorie complottiste di estrema destra contro le persone ebree. I post ritenuti antisemiti sono costati molto a Musk: in particolare dopo un ultimo scandalo, a novembre, molte aziende hanno ritirato la loro pubblicità da X. Anche per questo, Musk ha di fatto iniziato un tour riparatorio: ha recentemente visitato Israele e ospitato in California il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Lunedì ha invece visitato il campo di concentramento nazista di Auschwitz-Birkenau, in Polonia, dove 1,1 milioni di persone sono state uccise durante la Seconda guerra mondiale.

Nell’occasione Musk ha ribadito di non avere alcun pregiudizio sugli ebrei, anzi ha detto di sentirsi un «aspirante ebreo».

Musk è al centro di polemiche ed è accusato di antisemitismo da tempo, ma il caso più grave è avvenuto il 15 novembre 2023, quando aveva commentato un post che accusava gli ebrei vittime di attacchi antisemiti in seguito alla guerra nella Striscia di Gaza di usare «nei confronti dei bianchi la stessa identica dialettica basata sull’odio che chiedono non sia usata contro di loro», accusandoli inoltre di favorire la migrazione di «orde di minoranze». Musk aveva risposto al post dicendo: «Hai detto le cose come stanno».

In seguito alla pubblicazione del commento di Musk, alcune aziende avevano annunciato la sospensione delle proprie campagne pubblicitarie su X, per evitare il rischio che il social network mostrasse post sponsorizzati tra contenuti razzisti, cospirazionisti e antisemiti. Musk era stato anche criticato da alcuni organizzazioni ebraiche per i diritti civili. Lunedì ha definito quel commento «il più stupido che abbia mai fatto» al termine di una visita all’ex campo di concentramento, a cui ha partecipato anche il figlio di tre anni. Musk è stato accompagnato dal rabbino Menachem Margolin, fondatore dell’Associazione degli ebrei europei, dal sopravvissuto all’Olocausto Gidon Lev e da Ben Shapiro, noto attivista e giornalista di estrema destra.

Elon Musk durante la conferenza a Cracovia (AP Photo/Czarek Sokolowski)

Con Shapiro ha poi partecipato a una conferenza  sull’antisemitismo a Cracovia, dove ha ammesso di essere stato «un po’ ingenuo» e di aver sottovalutato l’impatto dell’antisemitismo perché «nei circoli che frequento, non vedo antisemitismo». Musk ha aggiunto: «Due terzi dei miei amici sono ebrei, e quindi sono ebreo anch’io, per vicinanza. Sono un aspirante ebreo».

Musk ha quindi definito un errore il commento al post antisemita. In risposta a chi lo accusa di aver permesso che su X aumentassero i contenuti razzisti e antisemiti, ha invece ribadito la sua posizione a favore di una totale libertà di espressione. Dopo avere acquisito il social network nel 2022, Musk ha attuato alcune modifiche ai sistemi di moderazione dei contenuti (di fatto depotenziandola moltissimo), sostenendo di volere tutelare la libertà di espressione di ogni iscritto al servizio. Da allora secondo numerose analisi la quantità di contenuti d’odio, violenti e di notizie false è aumentata sensibilmente: uno studio britannico del 2023 ha mostrato una crescita del 105 per cento dei contenuti antisemiti nei mesi successivi al suo arrivo alla guida di Twitter.

– Ascolta anche: Globo: Elon Musk ci è o ci fa?, con Stefano Quintarelli