Un calciatore israeliano è indagato in Turchia per incitamento all’odio per aver mostrato un messaggio in sostegno di Israele

Sagiv Jehezkel indica il messaggio per cui è stato accusato di incitamento all'odio (Adem Akalan/DHA via AP)
Sagiv Jehezkel indica il messaggio per cui è stato accusato di incitamento all'odio (Adem Akalan/DHA via AP)

Sagiv Jehezkel, un calciatore israeliano che gioca in Turchia nell’Antalyaspor, è stato arrestato domenica ed è indagato per «incitamento pubblico all’odio e all’ostilità» per aver mostrato un messaggio in sostegno di Israele e degli ostaggi ancora detenuti nella Striscia di Gaza dopo gli attacchi del 7 ottobre compiuti da Hamas. Il messaggio era scritto su una fasciatura attorno alla mano del giocatore, che l’ha mostrata alle telecamere dopo aver segnato un gol durante una partita, domenica: c’era scritto «100 giorni 7/10», in riferimento ai 100 giorni passati da quando l’organizzazione militante palestinese Hamas ha attaccato Israele e portato nella Striscia di Gaza più di 240 ostaggi, il 7 ottobre. Il messaggio era accompagnato dal disegno di una stella di David, simbolo della religione ebraica.

Secondo le autorità turche il messaggio di Jehezkel sosterrebbe la guerra che Israele sta conducendo contro Hamas: nei bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza sono morte più di 23mila persone, in gran parte civili innocenti. Jehezkel è stato arrestato e detenuto brevemente domenica, ed è stato rilasciato lunedì dopo un’udienza. Il ministero degli Esteri israeliano ha detto che Jehezkel tornerà in Israele lunedì. Il ministro della Giustizia, Yilmaz Tunç, ha però detto che è stata aperta un’indagine sul «gesto orribile» del giocatore, che è anche stato licenziato dalla sua squadra. Il governo israeliano ha criticato le azioni della Turchia.

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