La Norvegia ha approvato una legge che permetterà la controversa pratica dell’estrazione mineraria dai fondali marini

Una protesta contro l'estrazione di minerali dai fondali marini a Lisbona, in Portogallo (Jorge Castellanos/SOPA Images via ZUMA Press Wire)
Una protesta contro l'estrazione di minerali dai fondali marini a Lisbona, in Portogallo (Jorge Castellanos/SOPA Images via ZUMA Press Wire)

Martedì il parlamento norvegese ha approvato una legge che permetterà la controversa pratica dell’estrazione mineraria dai fondali marini: è ritenuta da molti fondamentale per accaparrarsi minerali sempre più richiesti dall’industria globale per la transizione energetica, come litio, scandio e cobalto, ma allo stesso tempo è anche molto criticata per i dubbi sul suo impatto ambientale e perché secondo i critici potrebbe comportare la distruzione di gran parte dei fondali su cui viene fatta. Nessun paese finora ha mai praticato questo genere di estrazione mineraria su scala commerciale, e con la nuova legge la Norvegia punta a diventare il primo a farlo.

La legge per ora permette l’estrazione sui fondali marini norvegesi, ma sembra che la Norvegia si stia muovendo per ottenere il permesso di estrarre anche in acque internazionali. Il governo norvegese in ogni caso non permetterà da subito di cominciare a estrarre: le aziende che vorranno farlo dovranno inviare delle proposte per ottenere una licenza, comprendendo anche una serie di valutazioni ambientali, e il parlamento valuterà se approvarle caso per caso.

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