In Russia è stato arrestato un cittadino statunitense che era residente nel paese da alcuni anni

(Anastasia Vardanyan, Komsomolskaya Pravda via AP)
(Anastasia Vardanyan, Komsomolskaya Pravda via AP)

Martedì l’ufficio stampa dei tribunali di Mosca ha riferito che Robert Woodland Romanov, un cittadino statunitense residente in Russia da alcuni anni, è stato arrestato venerdì e dovrà scontare due mesi di carcerazione preventiva. È accusato di traffico illegale di droga: secondo la legge russa rischia da 8 a 20 anni di carcere. Il comunicato dell’ufficio stampa non ha fornito ulteriori dettagli sulle accuse. L’ambasciata statunitense non ha ancora commentato l’arresto.

Romanov ha 32 anni ed è nato in Russia, nella regione di Perm, ma fu adottato fin da piccolo da una coppia statunitense. Qualche anno fa era tornato in Russia per cercare la propria madre biologica e il loro incontro era stato trasmesso da un reality show sulla televisione di stato. Da allora viveva in Russia, dove prima dell’arresto lavorava come insegnante di inglese.

Diversi cittadini statunitensi sono già detenuti in Russia: Paul Whelan, un ex marine arrestato nel 2018, ed Evan Gershkovich, un giornalista del Wall Street Journal, entrambi accusati di spionaggio. Whelan è stato condannato a 16 anni di carcere, mentre il processo di Gershkovich è ancora in corso. Un’altra giornalista, Alsu Kurmasheva, era stata arrestata lo scorso ottobre per non essersi registrata come “agente straniero”, una formula che per la legge russa indica persone o organizzazioni che secondo il governo ricevono fondi dall’estero per svolgere attività antigovernative, e che di fatto viene usata per reprimere la libertà di stampa e non solo. Tutte le accuse a carico di queste persone sono contestate dal governo degli Stati Uniti.

Il governo russo in passato ha arrestato cittadini statunitensi per poi scambiarli con criminali russi condannati negli Stati Uniti: lo ha fatto nel caso di Brittney Griner, una cestista arrestata per traffico di droga nel 2022 e poi rilasciata in cambio della liberazione di Viktor Bout, un trafficante d’armi russo detenuto negli Stati Uniti. A settembre il Wall Street Journal aveva scritto, citando fonti dei governi occidentali, che il presidente russo Vladimir Putin sarebbe pronto a scambiare uno o più ostaggi statunitensi al momento imprigionati in Russia con Vadim Krasikov, che sta scontando l’ergastolo in Germania per l’omicidio dell’ex comandante dei separatisti ceceni Zelimkhan Khangoshvili.

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