Alsu Kurmasheva, la giornalista statunitense arrestata in Russia per non essersi registrata come “agente straniero”, rimarrà in carcere almeno fino al 5 dicembre

(Artemii Shumatov/Kommersant Publishing House via AP)
(Artemii Shumatov/Kommersant Publishing House via AP)

Un tribunale russo ha ordinato che Alsu Kurmasheva, la giornalista con doppia cittadinanza russa e statunitense arrestata il 18 ottobre per non essersi registrata come “agente straniero”, rimanga in carcere fino almeno al 5 dicembre, rifiutando la richiesta dei suoi avvocati di misure cautelari alternative. “Agente straniero” è una formula che per la legge russa indica persone o organizzazioni che secondo il governo ricevono fondi dall’estero per svolgere attività antigovernative, e che di fatto viene usata per reprimere la libertà di stampa e non solo.

Kurmasheva lavorava per Radio Free Europe/Radio Liberty, un’emittente radiofonica finanziata dal Congresso degli Stati Uniti con corrispondenti in 23 paesi: secondo le autorità russe Kurmasheva avrebbe cercato di raccogliere informazioni relative alle attività militari della Russia per riferirle all’estero, e quindi avrebbe rappresentato una potenziale minaccia alla sicurezza nazionale. Se condannata rischia fino a cinque anni di carcere.

Kurmasheva è la seconda giornalista statunitense arrestata in Russia nel 2023: a marzo era stato arrestato a Ekaterinburg, nella Russia centro-occidentale, il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich, che dovrebbe rimanere in custodia cautelare almeno fino al prossimo 30 novembre.