La Corea del Nord ha sparato più di 200 colpi di artiglieria verso l’isola di Yeonpyeong, in Corea del Sud

Soldati sudcoreani pattugliano l'isola di Yeongpyeong nel 2012 (Marina della Corea del Sud/Wikimedia Commons)
Soldati sudcoreani pattugliano l'isola di Yeongpyeong nel 2012 (Marina della Corea del Sud/Wikimedia Commons)

Venerdì mattina l’esercito della Corea del Sud ha detto che la Corea del Nord ha sparato più di duecento colpi di artiglieria al largo della propria costa occidentale, nella direzione dell’isola di Yeonpyeong, sede di una base militare sudcoreana che si trova a 12 chilometri dalla costa nordcoreana. Nessuno dei colpi ha raggiunto il territorio sudcoreano, ma è comunque stato emesso un avviso di evacuazione per i civili presenti sull’isola, che ha una popolazione di circa duemila persone, e per quelli della vicina isola di Baengnyeong.

I capi di stato maggiore della Corea del Sud hanno detto che l’incidente non ha causato «nessun danno al nostro popolo o ai nostri militari», ma ha detto anche che quanto successo «minaccia la pace nella penisola coreana e aumenta le tensioni». Non è la prima volta che la Corea del Nord spara colpi di artiglieria in mare: l’ultima volta era stata nel dicembre del 2022, e la più letale nel 2010, quando furono uccise quattro persone.

L’attacco si inserisce in un contesto di peggioramento delle relazioni tra Corea del Nord e Corea del Sud: a fine dicembre il dittatore nordcoreano Kim Jong Un aveva detto al proprio esercito di stare in allerta, dato che «è un fatto assodato che una guerra potrebbe scoppiare in qualsiasi momento nella penisola coreana», e poche settimane prima il regime aveva detto che avrebbe ritirato tutte le misure «prese per prevenire conflitti militari in tutti gli ambiti, compresi terra, mare e aria». A novembre la Corea del Nord aveva anche interrotto con effetto immediato l’accordo del 2018 che prevedeva un allentamento delle operazioni militari al confine tra i due paesi.