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  • Giovedì 28 dicembre 2023

La «festa quasi nudista» di cui tutti parlano in Russia

Cantanti e personaggi televisivi si sono trovati in una discoteca di Mosca facendo cose che hanno messo in imbarazzo il governo di Putin, che li ha costretti a scusarsi pubblicamente

La presentatrice Nastya Ivleeva e il cantante Filipp Kirkorov durante una festa alla discoteca Mutabor di Mosca, 22 dicembre 2023 (Instagram)
La presentatrice Nastya Ivleeva e il cantante Filipp Kirkorov durante una festa alla discoteca Mutabor di Mosca, 22 dicembre 2023 (Instagram)
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Da qualche giorno in Russia alcuni cantanti e personaggi televisivi piuttosto noti si stanno scusando pubblicamente per aver partecipato a un evento privato che i media locali hanno descritto come «una festa quasi nudista». La festa si è svolta giovedì scorso al Mutabor, una discoteca di Mosca, e ha attirato sin da subito molte attenzioni e provocato grandi imbarazzi a Vladimir Putin e ai suoi collaboratori, perché considerata da parte dell’opinione pubblica irrispettosa nei confronti dei soldati russi impegnati in Ucraina.

La festa era stata organizzata dalla presentatrice televisiva Nastya Ivleeva ed è diventata un caso nazionale per via di alcuni video diffusi sui social che mostravano in particolare l’abbigliamento delle persone invitate, simile a quello tipico delle drag queen. La vicenda è stata ampiamente discussa e commentata anche per questo motivo: tutto l’evento è stato considerato eccessivo dai russi più conservatori, che appoggiano il proprio governo nelle politiche sempre più repressive adottate contro il movimento LGBTQ+.

– Leggi anche: Per le celebrità scusarsi è diventato parte del lavoro

Subito dopo la serata il rapper russo Nikolai Vasiliev, conosciuto con il nome d’arte Vacio, è stato arrestato con l’accusa di avere disturbato la quiete pubblica e promosso comportamenti sessuali «non tradizionali». Durante la festa, Vasiliev indossava soltanto le scarpe e un calzino sul pene: è stato condannato a 15 giorni di carcere e al pagamento di una multa di 200mila rubli.

Mercoledì Ivleeva ha chiesto pubblicamente scusa per l’accaduto con un video sui propri canali social, dicendosi pentita delle proprie azioni e chiedendo «una seconda possibilità». Ivleeva ha anche annunciato di avere intenzione di donare in beneficenza una parte dei ricavi della festa.

 

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Ivleeva è stata criticata anche perché durante la festa indossava gioielli dal valore stimato in 23 milioni di rubli (circa 227mila euro): anche qui parte dell’opinione pubblica ha protestato, citando le pessime condizioni economiche in cui si trovano molti russi dall’inizio della guerra in Ucraina. Le autorità russe hanno annunciato l’apertura di un’indagine fiscale nei suoi confronti: se giudicata colpevole, Ivleeva potrebbe rischiare fino a cinque anni di carcere. Inoltre, un tribunale di Mosca ha accettato una causa intentata da un gruppo di attivisti filogovernativi che chiede la condanna di Ivleeva al  pagamento di una multa da un miliardo di rubli per «danni morali».

Martedì hanno pubblicato dei video di scuse altre tre persone che avevano partecipato alla festa: il cantante Filipp Kirkorov, Dima Bilan e la conduttrice Ksenia Sobchak.

 

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Dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina esercitare pressione nei confronti degli oppositori del governo per costringerli a pubblicare dei video di scuse è diventata una pratica molto diffusa. L’ong russa Ovd-Info, che si occupa di tutela dei diritti umani, l’ha descritta come una delle strategie di «pressione extragiudiziale» (ossia la pressione esercitata sui cittadini al di fuori del quadro giudiziario) più utilizzate dal Cremlino. La paternità di questa tattica viene solitamente attribuita al presidente ceceno Ramzan Kadyrov, uno dei più stretti alleati di Putin, che nel 2015 costrinse la dissidente cecena Aishat Inaeva a scusarsi pubblicamente per averlo criticato.