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  • Mercoledì 27 dicembre 2023

La ferrovia fra Faenza e Firenze è ripartita dopo sette mesi

Era stata sospesa dopo l'alluvione di maggio a causa del rischio frane, per il quale è stato adottato un sistema di monitoraggio

La stazione di Fiesole-Caldine (Caterpillar95/Wikimedia)
La stazione di Fiesole-Caldine (Caterpillar95/Wikimedia)
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Dal 27 dicembre è ripresa dopo 7 mesi la circolazione sulla linea ferroviaria faentina, che collega Firenze e Faenza, in provincia di Ravenna. I treni erano stati sospesi sulla metà romagnola della linea (da Marradi a Faenza) il 15 maggio per il rischio di frane causato dalle alluvioni in Emilia-Romagna, ed erano stati sostituiti da autobus. La linea faentina aveva acquisito una sua importanza turistica attraverso l’iniziativa di Ferrovie dello Stato “Treno di Dante”, un treno d’epoca che va da Firenze a Ravenna con diverse fermate in mezzo, ma è anche un importante collegamento nella zona appenninica tra Toscana ed Emilia-Romagna.

I lavori di ripristino della linea erano stati completati a luglio, ma dato che a Brisighella, vicino a Faenza, c’è ancora un alto rischio di frane, RFI (Rete ferroviaria italiana, l’azienda che gestisce l’infrastruttura ferroviaria in Italia) ha ritardato la riapertura per mettere a punto e adottare un sistema di monitoraggio sviluppato dall’Istituto di ricerca per la protezione geologica (IRPI), un istituto del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR).

Il sistema di allerta nazionale per le frane (SANF) si basa sul confronto tra misure e stime di precipitazioni e le soglie di precipitazioni oltre le quali in passato ci sono state frane: calcola ogni ora la pioggia caduta nelle ultime 96 ore e quella prevista nelle successive 24, e produce alcune mappe che evidenziano le zone in cui è maggiore il rischio di frane, sulla base delle misurazioni avvenute in passato. Il sistema è attivo anche sugli altri tratti della rete ferroviaria, ma altrove non porta automaticamente alla sospensione della circolazione: sulla linea faentina questo è necessario per il rischio di frane che potrebbero attivarsi improvvisamente in caso di forti piogge.

In caso di precipitazioni elevate, o in caso di allerta meteo arancione o rossa nella zona, il sistema invia una segnalazione alla sala operativa responsabile della circolazione ferroviaria sulla tratta, che ordinerà la sospensione dei treni. Fra la pubblicazione dell’avviso di sospensione e la sua entrata in vigore potrebbero passare anche solo poche ore. La sospensione può durare fino a due o tre giorni.

Per il ripristino della linea, RFI ha investito in tutto 15 milioni di euro. Nei mesi successivi alle alluvioni di maggio la società aveva condotto uno studio e una mappatura del rischio di frane nella zona, usando elicotteri, droni, mezzi ferroviari dotati di strumenti appositi e sopralluoghi di geologi.