Cos’è Atreju

La festa giovanile della destra italiana fu creata da Giorgia Meloni nel 1998 e nel tempo è diventata un evento politico sempre più importante: soprattutto quest'anno

La sede di Atreju quest'anno (ANSA/FABIO FRUSTACI)
La sede di Atreju quest'anno (ANSA/FABIO FRUSTACI)
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Giovedì 14 dicembre è iniziato a Roma Atreju, la festa giovanile della destra italiana, che nei fatti è il più importante evento annuale organizzato da Fratelli d’Italia, il partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La festa esiste dal 1998 e fu organizzata per la prima volta proprio da Meloni, che al tempo era una dirigente di Azione Giovani, la sezione giovanile di Alleanza Nazionale (dal 2014 Atreju è organizzato da Gioventù Nazionale, il movimento giovanile di Fratelli d’Italia).

Cominciato come un evento politico tutto sommato minore, Atreju negli anni si è ingrandito e ha acquisito sempre maggiore influenza, fino a che, con l’arrivo al governo di Meloni l’anno scorso, è diventato uno degli eventi più importanti e seguiti della politica italiana. L’edizione di quest’anno è intitolata “Bentornato orgoglio italiano” e nella locandina ufficiale mostra un dettaglio della figura di Giorgia Meloni: a dimostrazione del fatto che Atreju, nato come festa piuttosto goliardica della destra giovanile, è diventato ormai un evento che ha una portata istituzionale e una notevole importanza non soltanto per Fratelli d’Italia, ma anche per il governo. L’evento terminerà domenica, con un discorso di Meloni.

Il nome Atreju è un riferimento caro alla destra italiana, che ha una certa tendenza a rifarsi alla letteratura fantasy: Atreju è il protagonista della Storia infinita, il romanzo di Michael Ende da cui fu tratto nel 1984 un film diretto da Wolfgang Petersen. È il personaggio che combatte contro il Nulla che dilaga perché «la gente ha rinunciato a sperare e dimentica i propri sogni», e che annuncia: «Se tanto dobbiamo morire, preferisco morire lottando».

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Atreju fu organizzato per la prima volta nel 1998 da Giorgia Meloni, che era consigliera della provincia di Roma e dirigente di Azione Giovani. Al tempo il nome ufficiale era “Eurofesta di Azione Giovani” e l’idea era di organizzare un evento che fosse al tempo stesso una conferenza politica e una festa goliardica per i giovani della destra. Alla prima edizione parteciparono tra gli altri due ministri dell’allora governo di Romano Prodi, Tiziano Treu e Luigi Berlinguer, oltre che vari esponenti della destra: tra loro c’era anche Gianfranco Fini, il presidente di Alleanza Nazionale, partito scioltosi nel 2009.

Per anni Atreju ha mantenuto un forte spirito goliardico, e l’organizzazione ha sempre tollerato scherzi e attività ludiche da parte degli attivisti a margine degli eventi principali. Nel 2005 a Fini (allora ministro degli Esteri) fu chiesto di esprimere solidarietà per l’inesistente minoranza dei “kaziri” del Turkmenistan (lo fece). Nel 2009 Massimo D’Alema, sempre ministro degli Esteri, firmò una petizione per intitolare un parco pubblico a una persona rimasta schiacciata dal crollo del Muro di Berlino (che però non esisteva).

Man mano che, negli ultimi dieci anni, la centralità di Giorgia Meloni nella politica italiana è aumentata, anche Atreju è diventato un evento politico sempre più istituzionale. Anche il luogo in cui si svolge la festa è diventato più centrale: negli anni si è passati da Colle Oppio, un celebre parco pubblico nel centro di Roma, a piazza del Popolo, una delle più grandi piazze della città, sede di molte grosse manifestazioni di tutti gli schieramenti. Negli ultimi anni Atreju si tiene a Castel Sant’Angelo. La festa di solito si svolge a settembre, ma ci sono stati casi (come quest’anno) in cui per varie ragioni si è tenuta a dicembre.

Tra le altre cose, negli ultimi anni Giorgia Meloni ha spesso usato Atreju per accreditarsi come leader della destra anche a livello europeo: se inizialmente era un evento politico limitato soprattutto all’Italia, negli ultimi anni Meloni ha invitato numerosi leader europei e internazionali. Uno degli ospiti più importanti fu, nel 2019, il primo ministro ungherese Viktor Orbán. Quest’anno c’è stato però un salto di qualità: oltre a moltissimi esponenti del governo, delle istituzioni e di vari partiti dell’opposizione, tra sabato e domenica parlano ad Atreju il primo ministro britannico Rishi Sunak, il primo ministro albanese Edi Rama, il leader dell’estrema destra spagnola Santiago Abascal e l’imprenditore Elon Musk, che è una delle persone più ricche del mondo.

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