È stato condannato in appello a 6 anni e 2 mesi Alex Cotoia, che uccise il padre per difendere la madre

(ANSA/ALESSANDRO DI MARCO)
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Alex Cotoia, che nel 2020 uccise a Collegno (Torino) il padre violento per difendere la madre durante una lite, è stato condannato in appello a 6 anni, 2 mesi e 20 giorni di carcere. Nel novembre del 2021 la Corte d’Assise di Torino lo aveva assolto dall’accusa di omicidio volontario, stabilendo che «il fatto non costituisce reato». Cotoia al momento dell’uccisione del padre faceva di cognome Pompa, ma successivamente aveva deciso di cambiarlo con quello della madre.

Allora il pubblico ministero Alessandro Aghemo aveva chiesto 14 anni di reclusione, mentre l’avvocato difensore, Claudio Strata, aveva chiesto l’assoluzione in base al fatto che Cotoia aveva agito per legittima difesa difendendo se stesso, il fratello e la madre dalla violenza del padre. Mercoledì la Corte d’Assise di appello di Torino ha però ribaltato la sentenza; non sono ancora note le motivazioni della condanna. Dopo la sentenza il fratello Loris e la madre hanno difeso Alex Cotoia: «Noi andremo avanti fino alla fine. Se non fosse stato per Alex noi oggi non saremmo qui. E se vogliamo che cambi qualcosa per Giulia [Cecchettin, la 22enne uccisa a novembre dall’ex fidanzato Filippo Turetta, ndr] e per tutte le altre donne, deve cambiare qualcosa», ha detto il fratello Loris.