Il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha ordinato l’esplorazione dei giacimenti petroliferi della regione della Guyana che vuole annettere

Nicolás Maduro (AP Photo/Ariana Cubillos)
Nicolás Maduro (AP Photo/Ariana Cubillos)

Martedì Nicolás Maduro, presidente autoritario venezuelano, ha autorizzato l’inizio dell’esplorazione dei giacimenti petroliferi e di gas della Guayana Esequiba, una regione della Guyana, piccolo stato a est del Venezuela. Domenica scorsa il Venezuela aveva approvato l’annessione della Guayana Esequiba nel suo territorio tramite un referendum che non era stato riconosciuto come legittimo dalla Guyana e che era stato ritenuto una mossa propagandistica di Maduro per aumentare la propria popolarità in vista delle elezioni dell’anno prossimo.

La Guayana Esequiba, o Territorio Esequibo, è una zona un po’ più grande della Grecia, ricca di petrolio e oggetto di un’antica disputa di confine: è internazionalmente riconosciuta come parte della Guyana, ma il Venezuela sostiene che faccia parte del proprio territorio perché ne faceva parte ai tempi in cui gran parte della regione era una colonia della Spagna. Sulla Guayana Esequiba il Venezuela ha rivendicazioni territoriali sin dall’anno della propria indipendenza, il 1811, e la disputa non è ancora stata risolta.

Il referendum di domenica proponeva di creare nella regione di Esequibo uno stato venezuelano, da incorporare nel territorio del paese, e di estendere la cittadinanza venezuelana agli abitanti dell’area, il tutto senza il permesso della Guyana. La Guyana si era fortemente opposta al referendum e da subito aveva detto che non ne avrebbe riconosciuto i risultati. Al momento non ci sono state reazioni da parte del governo della Guyana all’ordine di Maduro di cominciare l’esplorazione dei giacimenti petroliferi della Guayana Esequiba.

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