Tre persone sono state uccise in un attacco armato compiuto da due uomini palestinesi a Gerusalemme

(AP Photo/Ohad Zwigenberg)
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Tre persone sono state uccise in un attacco armato alla periferia di Gerusalemme. Secondo quanto detto dalla polizia israeliana, intorno alle 8 di mattina locali (le 7 italiane) due uomini palestinesi hanno sparato contro alcune persone a una fermata del bus nel viale Weizman, che si trova all’ingresso di Gerusalemme est, la parte della città che appartiene ai territori palestinesi occupati da Israele dal 1967. Oltre alle tre persone uccise ce ne sono sei che sono state ferite, di cui due sono in gravi condizioni.

La polizia ha detto che due soldati che si trovavano nella zona hanno risposto all’attacco uccidendo a colpi d’arma da fuoco i due uomini palestinesi, i fratelli Murad e Ibrahim Namr. Secondo lo Shin Bet, i servizi segreti interni israeliani, i due palestinesi erano membri del gruppo radicale islamista Hamas, e tra il 2010 e il 2020 avevano passato alcuni anni in carcere per attività terroristiche.

Nel pomeriggio di giovedì le brigate al Qassam, l’ala militare di Hamas, hanno rivendicato l’attacco: in un comunicato hanno definito i fratelli Namr «martiri» palestinesi, e hanno sostenuto che l’attacco sia stato compiuto in risposta all’uccisione di mercoledì di quattro palestinesi, tra cui un bambino di 8 anni e un 15enne, da parte dell’esercito israeliano in un’operazione militare a Jenin, in Cisgiordania.