Il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha avviato una “consultazione nazionale” sul sostegno militare e finanziario all’Ucraina

(Szilard Koszticsak/MTI AP)
(Szilard Koszticsak/MTI AP)

Lunedì il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha dato inizio a una “consultazione nazionale” relativa a vari temi, tra cui la sovranità nazionale dell’Ungheria, le tariffe dei servizi pubblici, la sicurezza energetica e soprattutto la guerra tra Russia e Ucraina, in particolare il sostegno economico e finanziario dell’Unione Europea (organizzazione di cui fa parte anche l’Ungheria) al governo ucraino.

Le consultazioni nazionali sono strumenti che il governo Orbán utilizza dal 2010 per sondare gli orientamenti dell’opinione pubblica e il proprio consenso. In sostanza consistono in una lista di domande che viene sottoposta ai cittadini ungheresi per conoscere il loro parere su temi che riguardano la «sovranità» e il «processo decisionale della nazione». I quesiti presenti nella consultazione pongono ai cittadini una scelta netta tra “sì” e “no”: i risultati del questionario non sono vincolanti, ma consentono comunque a Fidesz, il partito di estrema destra guidato da Orbán, di godere di un certo sostegno popolare e di rafforzare il proprio consenso politico.

Le consultazioni sono fortemente criticate da partiti di opposizione e osservatori internazionali, che le considerano strumenti manipolatori e di propaganda. La principale critica riguarda la formulazione delle domande, ad esempio una di queste dice: «Bruxelles vuole creare ghetti di migranti in Ungheria. Pensi che sia giusto non consentire la creazione di ghetti o i piani migratori di Bruxelles dovrebbero essere accettati?». Quattro degli undici quesiti della consultazione sono dedicati all’Ucraina: chiedono ai cittadini se siano d’accordo o meno con l’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea, se sia opportuno inviare più armi e denaro al governo di Zelensky e se sia giusto consentire l’importazione di grano ucraino «geneticamente modificato» in Ungheria.