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  • Sabato 11 novembre 2023

In Islanda si aspetta un’eruzione vulcanica

La protezione civile ha dichiarato lo stato di emergenza dopo una serie di terremoti e un paese di circa tremila persone è stato evacuato

vulcano islanda
Il vulcano islandese Fagradalsfjall ha eruttato per tre volte negli ultimi anni (AP Photo/Marco Di Marco)
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Venerdì in Islanda è stato dichiarato lo stato di emergenza dopo una serie di terremoti molto forti avvenuti nella penisola di Reykjanes, nella zona sud occidentale del paese. L’aumento della frequenza e della potenza dei terremoti è segnale di una possibile eruzione vulcanica: l’allerta ha portato le autorità a ordinare l’evacuazione di Grindavík, un paese di circa tremila persone molto vicino all’epicentro dei sismi.

In Islanda i terremoti e le eruzioni vulcaniche sono molto comuni, perché l’isola si trova lungo la linea di congiunzione tra due placche tettoniche, la nordamericana e l’euroasiatica. Dalla fine di ottobre l’istituto meteorologico islandese ha registrato circa 24mila terremoti di varie entità, di cui più di 800 negli ultimi giorni. Secondo i dati preliminari, la scossa più forte è avvenuta venerdì pomeriggio ed è stata di magnitudo 5.2. I terremoti sono stati sentiti distintamente anche nella capitale Reykjavik, distante poco più di 50 chilometri da Grindavík.

In questa zona l’attività vulcanica è ricominciata solo negli ultimi anni dopo quasi 800 anni di inattività. Dal 2021 ci sono state tre eruzioni nella penisola di Reykjanes: il vulcano Fagradalsfjall è eruttato nel marzo del 2021, nell’agosto del 2022 e nel luglio del 2023. Tutte e tre le eruzioni, tuttavia, sono avvenute lontano da infrastrutture o centri abitati.

Secondo le previsioni delle autorità, anche stavolta potrebbe esserci un’eruzione, ma non improvvisa: il magma potrebbe risalire fino a raggiungere la superficie nel giro di qualche giorno. Al momento non è possibile prevedere con precisione dove il magma emergerà.

L’evacuazione di Grindavík è stata disposta per precauzione e alle persone è stato lasciato il tempo di organizzare i loro spostamenti, anche per evitare il rischio di ingorghi. Il comune ha allestito centri di accoglienza e gli abitanti che lasceranno il paese per essere ospitati da parenti e conoscenti sono obbligati a comunicare la loro posizione. «Non c’è alcun pericolo immediato e imminente, l’evacuazione è principalmente preventiva e ha come obiettivo principale la sicurezza di tutti i residenti di Grindavík», si legge in una comunicazione della Protezione civile.

– Leggi anche: Il video dell’eruzione del vulcano Fagradalsfjall nel 2022