Il sorprendente successo del film di Paola Cortellesi

"C'è ancora domani", in bianco e nero e ambientato nel secondo dopoguerra, è il film italiano più visto al cinema nel periodo post-pandemia

Fermoimmagine dal trailer di "C'è ancora domani" (YouTube)
Fermoimmagine dal trailer di "C'è ancora domani" (YouTube)
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Da quando è uscito nelle sale italiane il 26 ottobre C’è ancora domani, primo film diretto dall’attrice Paola Cortellesi, sta riscuotendo un successo di pubblico che ha sorpreso critici e addetti ai lavori. Secondo i dati di Cinetel, la principale società che stima gli incassi e gli ingressi dei cinema, il film è stato visto da più di 1,2 milioni di spettatori e ha già incassato quasi 8,5 milioni di euro. Ha così superato l’ultimo film di Aldo, Giovanni e Giacomo, Il grande giorno, diventando il film italiano con l’incasso più alto dall’inizio della pandemia, un periodo che ha stravolto l’economia del cinema contribuendo a una drastica diminuzione dell’affluenza del pubblico nelle sale.

C’è ancora domani è il nono film più visto nei cinema italiani di quest’anno, l’unica produzione italiana tra i primi dieci. Per fare un confronto, I Guardiani della Galassia Vol. 3 della Marvel è stato visto da 1,45 milioni di persone e ha incassato quasi 11 milioni, ma è uscito a maggio (ci si aspetta che C’è ancora domani migliori ulteriormente i propri risultati nel weekend). Questa settimana l’Associazione nazionale esercenti cinema (ANEC) l’ha premiato con il Biglietto d’oro 2023, un riconoscimento assegnato al film italiano che vende il maggior numero di biglietti in un anno.

Il film era stato presentato a metà ottobre alla Festa del Cinema di Roma, dove aveva vinto diversi premi fra cui il Premio del Pubblico, il Premio speciale della Giuria e una menzione speciale per la migliore opera prima, dato che è il film d’esordio alla regia per Cortellesi. È girato in bianco e nero ed è ambientato nell’Italia del 1946 nel periodo che precede il referendum del 2 e 3 giugno che sancì la fine della monarchia e l’inizio della repubblica e in cui votarono per la prima volta alle elezioni politiche anche le donne.

– Leggi anche: Le donne del 1946 e il suffragio universale in Italia

Segue la vita di Delia, interpretata da Cortellesi, una donna che si definisce nel ruolo di moglie di Ivano, un marito violento interpretato da Valerio Mastandrea, e di madre di tre figli. L’arrivo di una lettera le dà però la forza di cercare di immaginare un futuro diverso, per lei ma anche per sua figlia, in un momento di grande cambiamento per il paese appena uscito dalla dittatura fascista e dalla guerra. Il film alterna toni tragici e comici, e nel cast c’è anche la comica e attrice Emanuela Fanelli, che interpreta la migliore amica di Delia.

Federico Pontiggia sul Cinematografo ha definito C’è ancora domani «solido» e «uniformemente ben interpretato», elogiando in particolare le interpretazioni di Cortellesi e Mastandrea in un film che «sa destreggiarsi tra comico e tragico ed evocare senza troppi infingimenti il neorealismo rosa e quindi la commedia all’italiana nei caratteri umani, nel décor, nella temperie socioculturale».

Anche il resto della critica ha generalmente apprezzato il film, nonostante qualche obiezione su alcune scelte di regia e di sceneggiatura, che in alcuni momenti peccano di «semplicismo». Gabriele Niola su Esquire ha scritto che, ad esempio, una sequenza che «tenta una difficile unione di ballo e violenza» risulta «goffa, e benché sia chiaro il suo intento di raccontare le radici di quella violenza, comunque è maldestra». Ma anche che a differenza del «piattume senza idee delle commedie italiane», C’è ancora domani è «registicamente vivacissimo» e «pieno di rabbia», «come tutti i migliori esordi».