È stato trovato un accordo che potrebbe mettere fine allo sciopero degli attori di Hollywood

Era iniziato il 13 luglio: il sindacato ha negoziato migliori condizioni contrattuali, ma il testo deve ancora essere approvato

(AP Photo/Chris Pizzello)
(AP Photo/Chris Pizzello)
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Mercoledì SAG-AFTRA, il sindacato che rappresenta gli attori e le attrici di Hollywood, ha fatto sapere di aver trovato un possibile accordo con le principali case di produzione cinematografica, che potrebbe mettere fine al grosso sciopero iniziato il 13 luglio scorso, 118 giorni fa. Per ora il sindacato ha detto che lo sciopero terminerà alla mezzanotte di mercoledì, le 9 del mattino di giovedì in Italia. L’accordo non è ancora definitivo, ma dovrà essere approvato dai rappresentanti e dagli iscritti al sindacato.

Per ora il testo non è stato diffuso, ma secondo le anticipazioni dei giornali statunitensi si basa su un nuovo contratto di durata triennale che tra le altre cose aumenterebbe lo stipendio minimo per i lavoratori del settore e introdurrebbe tutele contro l’uso non autorizzato dell’immagine degli attori tramite i sistemi di intelligenza artificiale. Il sindacato aveva chiesto anche migliori condizioni sul diritto d’autore, soprattutto per quanto riguarda i film e le serie tv trasmesse in streaming: aveva chiesto alle piattaforme di garantire una quota del 2 per cento sui prodotti nel catalogo, ma alla fine nel nuovo contratto è stato inserito un bonus basato sulle metriche di performance.

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Fran Drescher, la presidente del sindacato (nota per il suo ruolo da protagonista nella sitcom La Tata), ha detto di aver ricevuto molte richieste nell’ultimo periodo da parte di agenti, attrici e attori iscritti al sindacato, tra cui George Clooney e Ben Affleck, per portare a termine negoziazioni che ormai andavano avanti da quasi quattro mesi. «Sono sollevata», ha detto Drescher in un’intervista.

Lo sciopero è stato finora il più grosso degli ultimi quarant’anni, e ha coinvolto almeno 160mila attori e attrici. Il sindacato chiedeva principalmente migliori condizioni di lavoro e soprattutto compensi più alti per la categoria, attraverso un diverso sistema di calcolo dei diritti d’autore che tenga conto di come è cambiata la distribuzione dei prodotti nel contesto mediatico attuale, con la crescente importanza dello streaming.

Quando si pensa agli attori di Hollywood è facile immaginarsi persone molto ricche, ma in realtà la maggior parte dei lavoratori del settore guadagna un salario medio-basso e ha ingaggi temporanei, con cui in alcuni casi è impossibile mantenersi.

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Secondo ProdPro, un servizio che analizza le piattaforme di streaming, lo sciopero ha fermato o rallentato la produzione di 176 film e serie tv, per un valore complessivo di 10 miliardi di dollari. Il governatore della California Gavin Newsom ha detto che l’economia dello Stato, fortemente influenzata dall’industria cinematografica, ha perso 5 miliardi di dollari. Il lancio di alcuni film, come Dune – Parte II con Zendaya e Timothée Chalamet, è stato rimandato.

I rappresentanti del sindacato si riuniranno venerdì per discutere l’accordo, e diffonderanno in seguito dettagli più precisi sulle nuove condizioni per i contratti del settore. Il 27 settembre scorso era terminato lo sciopero degli sceneggiatori di Hollywood, rappresentati dalla Writers Guild of America (WGA). Era cominciato il 2 maggio ed era durato 148 giorni.

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