Il direttore di un museo di Budapest è stato licenziato per non aver applicato una legge ungherese che proibisce di mostrare contenuti LGBT+ ai minorenni

Una delle foto esposte alla mostra del World Press Photo al Museo nazionale ungherese (Szigetvary Zsolt/MTI via AP)
Una delle foto esposte alla mostra del World Press Photo al Museo nazionale ungherese (Szigetvary Zsolt/MTI via AP)

László Simon, direttore del Museo nazionale ungherese di Budapest, è stato licenziato per non aver applicato una legge molto contestata che nel paese proibisce di mostrare contenuti LGBT+ ai minori di 18 anni: Simon non avrebbe impedito l’accesso dei minori alla mostra del World Press Photo, uno dei più prestigiosi concorsi di fotogiornalismo al mondo. Cinque foto della fotoreporter filippina Hannah Reyes Morales presenti nella mostra ritraggono una comunità di persone anziane appartenenti alla comunità LGBT+, ma una contestata legge ungherese vieta di affrontare temi legati all’omosessualità in contesti pubblici frequentati dai minori.

La legge era stata approvata circa due anni fa dal governo di estrema destra di Viktor Orbán, che negli ultimi anni ha governato il paese in modo sempre più autoritario e ha progressivamente limitato i diritti delle persone della comunità LGBT+. Il governo ungherese aveva stabilito che la mostra violava la legge dopo una segnalazione da parte della deputata di estrema destra Dóra Dúró: il museo aveva risposto mettendo all’entrata della mostra e sul suo sito un avviso che diceva che la mostra era vietata ai minori.

Simon in passato era stato sottosegretario alla Cultura per il ministero dell’Istruzione, ma era stato rimosso per delle divergenze con il ministro, e anche parlamentare per Fidesz, il partito di destra del primo ministro Orbán, posizione da cui si era dimesso in seguito alla nomina a direttore del Museo nazionale.

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