“Now and Then”, la nuova vecchia canzone dei Beatles

Un software di IA, già utilizzato per il documentario “Get Back”, ha permesso di isolare la voce di Lennon da una vecchia demo

beatles
Una scena del documentario del 2023 “Now And Then - The Last Beatles Song” (The Beatles/YouTube)
Caricamento player

Giovedì l’azienda che gestisce i diritti d’autore dei Beatles, la Apple Corps, ha pubblicato “Now and Then”, una nuova canzone dei Beatles, risultato di un lungo lavoro di arrangiamento da parte di Paul McCartney, Ringo Starr e George Harrison su una vecchia demo (una versione abbozzata e provvisoria di una canzone, registrata su una cassetta, un CD o un altro supporto) registrata da John Lennon al pianoforte nel 1978. La canzone, di cui si parlava già da mesi, ha ricevuto molte attenzioni – oltre a quelle che riceve qualsiasi cosa nuova dei Beatles – perché produrla ha richiesto l’utilizzo di un software di intelligenza artificiale per isolare ed estrarre la voce di Lennon dalla demo, in modo da “ripulirla” e mixarla insieme agli altri suoni.

I Beatles ci avevano già lavorato negli anni Novanta, ma l’avevano poi messa da parte perché insoddisfatti del risultato ottenuto con i mezzi tecnologici disponibili all’epoca. Soltanto l’utilizzo del software di intelligenza artificiale – già utilizzato per alcune parti del documentario di Peter Jackson The Beatles: Get Back, uscito nel 2021 – ha permesso di separare dal suono del pianoforte quello della voce di Lennon, mantenendola limpida e chiara. A proposito di Lennon, assassinato nel 1980, e della possibilità di ascoltare di nuovo la sua voce, Ringo Starr ha detto: «Non siamo mai stati più vicini di così a riaverlo in studio, è stata una cosa molto emozionante per tutti noi».

La registrazione della demo di “Now and Then” risale alla fine degli anni Settanta, quando i Beatles si erano già sciolti, e Lennon aveva diradato i suoi impegni professionali per stare più tempo vicino al figlio Sean, nato nel 1975. Come ricorda Sean Ono Lennon in un breve documentario sulla nuova canzone, uscito il 1° novembre, all’epoca Lennon, sua moglie Yoko Ono e Sean vivevano nel loro appartamento a New York (nel Dakota Building), e Lennon era spessissimo al pianoforte o con una chitarra tra le mani. Registrò diverse demo, tra cui le parti vocali di “Free as a Bird” e “Real Love”, e una ballata intitolata “Now and Then”.

Nel 1994 Yoko Ono passò quelle demo – registrate su una cassetta con l’etichetta «per Paul» – a McCartney, che ci lavorò sopra insieme a Starr e Harrison per riarrangiarle: pubblicarono “Free as a Bird” e “Real Love”, tra il 1995 e il 1996, ma non “Now and Then”. Sebbene avessero parzialmente riarrangiato pure quella, insieme al produttore Jeff Lynne, e avessero registrato ciascuno la propria parte, non se ne fece niente perché il mix finale della canzone non fu ritenuto soddisfacente. Secondo Harrison, il più scontento del risultato, la demo di Lennon era «una cazzo di porcheria» (fucking rubbish), e non era possibile metterci mano e renderla accettabile a causa di limiti tecnologici che considerava «insormontabili», come ha ricordato la moglie di Harrison Olivia.

– Leggi anche: L’omicidio di John Lennon

Il principale problema nel mixaggio di “Now and Then”, come raccontato nel documentario, è che nella traccia di Lennon non c’era modo di alzare il volume della sua voce senza alzare anche quello del pianoforte. Per quanto separare tracce audio e ripulirle dai rumori di fondo fosse già negli anni Novanta una pratica ampiamente collaudata, separare la voce di Lennon e il pianoforte a partire unicamente dalla demo consegnata da Yoko Ono – in cui era peraltro presente un persistente ronzio di fondo – non permise di ottenere suoni nitidi e ben definiti. Isolare la voce di Lennon dal pianoforte e ripulirla la lasciava in qualche modo scarna e incompleta.

A giugno scorso, rispondendo in un’intervista su BBC Radio 4 a una domanda sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale per ricreare la voce dei Beatles, McCartney disse – senza citare esplicitamente “Now and Then” – che l’IA era stata da poco utilizzata per «districare» la voce di Lennon da un vecchio nastro, per realizzare quella che sarebbe stata «l’ultima registrazione dei Beatles». In seguito alle grandi attenzioni ricevute da quell’annuncio e ad alcuni equivoci, McCartney chiarì che niente era stato «creato artificialmente o sinteticamente», e che la nuova canzone era un progetto a cui i Beatles lavoravano da anni.

“Now and Then” è stata prodotta utilizzando un software della società di produzione neozelandese WingNut Films, co-fondata da Jackson – peraltro regista del video della canzone, in uscita il 3 novembre – e nota per aver collaborato prevalentemente con lui, soprattutto per la saga del Signore degli Anelli. È un software basato su processi di machine learning, “addestrato” per riconoscere le voci dei Beatles e separarle dai rumori di fondo, e chiamato MAL (un gioco di parole che richiama il nome del computer del film 2001: Odissea nello spazio e quello dell’assistente personale e roadie dei Beatles Mal Evans). Era stato già utilizzato da Jackson una prima volta nel documentario The Beatles: Get Back per recuperare e isolare le voci dei Beatles in alcune loro conversazioni durante le sessioni di registrazione di Abbey Road e Let it be.

– Leggi anche: L’atteso e monumentale “The Beatles: Get Back”

Nel caso di “Now and Then” l’utilizzo di MAL, in sostanza, ha permesso non soltanto di isolare la voce di Lennon ma anche di “completarla” con le parti di suono che nel 1994 venivano eliminate a causa della ripulitura. Una volta ottenuta una voce chiara di Lennon, quella linea melodica è stata normalmente utilizzata per il mixaggio insieme alle altre tracce. Per la chitarra ritmica di Harrison, morto nel 2001, è stata utilizzata la registrazione della sessione del 1994, mentre McCartney e Starr hanno risuonato le loro parti (è di McCartney anche l’assolo con lo slide, una tecnica molto apprezzata da Harrison). Al mixaggio finale è stato quindi aggiunto un arrangiamento di archi, suonati sulla base di una partitura di McCartney, del compositore inglese Ben Foster e del produttore Giles Martin (figlio dello storico produttore dei Beatles George Martin) nei Capitol Studios, in California, da musicisti che non sapevano a cosa sarebbe servita la loro registrazione.

Oltre che disponibile sulle piattaforme di streaming “Now and Then” è acquistabile in cassetta e disco singolo, con un remix stereo di “Love Me Do” sull’altro lato, ed è inclusa anche in una delle due nuove raccolte in vinile e CD, 1962-1966 e 1967-1970, che usciranno il 10 novembre.