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  • Martedì 31 ottobre 2023

Le foto e i video di Milano allagata per l’esondazione del fiume Seveso

È un vecchio problema che si è ripresentato per le forti piogge di stanotte: il trasporto pubblico sta avendo ritardi e disagi

(ANSA/PAOLO SALMOIRAGO)
(ANSA/PAOLO SALMOIRAGO)
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Verso le 6 di martedì mattina il Seveso, uno dei fiumi che scorrono sottoterra nel territorio di Milano, è esondato a causa delle forti piogge che sono proseguite per quasi tutta la notte. L’acqua ha allagato varie zone nella periferia nord della città, tra cui i quartieri di Niguarda e parte di viale Fulvio Testi, la strada che da Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni arriva fino a Milano, sbucando su viale Zara. L’acqua ha raggiunto anche il quartiere Isola, vicino alla stazione ferroviaria Garibaldi.

Nelle zone allagate i mezzi di trasporto di superficie stanno avendo ritardi, mentre le linee della metropolitana continuano a funzionare in modo più o meno regolare, a parte la linea M3, momentaneamente chiusa tra le stazioni di Zara e Centrale. Sulla app di ATM, l’azienda dei trasporti di Milano, o sul sito, si trovano le informazioni sullo stato del servizio.

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Alcune linee ferroviarie hanno subito guasti alle infrastrutture, ed è stata temporaneamente sospesa la circolazione tra le stazioni di Mariano Comense e Seveso. È stato segnalato anche un blackout nella zona tra Maggiolina e Niguarda, e diversi palazzi sono senza corrente elettrica.

L’assessore comunale alla Protezione civile, Marco Granelli, ha detto che l’esondazione durerà «per qualche ora», e potrebbe quindi risolversi in tarda mattinata.

Il Seveso ha sempre avuto un ruolo particolarmente importante nella vita di Milano, ma da decenni è noto per i problemi causati dalle sue inondazioni, piuttosto frequenti in caso di nubifragi o forti precipitazioni.

Il fiume nasce da un piccolo monte al confine fra Italia e Svizzera, percorre la Brianza ed entra a Milano dal Parco Nord, tra Niguarda e Bresso. Lì è stato interrato (o “tombinato”, in gergo tecnico), e scorre sotto la città fino a sfociare nel Naviglio della Martesana all’altezza di viale Melchiorre Gioia, nei pressi della Stazione Centrale.

Il tratto tombinato del Seveso, usato anche come rete fognaria, è il più delicato e responsabile delle frequenti inondazioni. Quando piove, l’acqua in eccesso che proviene dal tratto scoperto riempie l’intero condotto sotterraneo – fatto di cemento, quindi un materiale assolutamente non poroso – e riemerge nell’unico punto che collega la rete fognaria con l’esterno, cioè i tombini presenti nelle strade e nelle cantine della città. A quel punto il suolo non è in grado di assorbirla, a causa dell’intensa urbanizzazione dell’area, e l’acqua forma delle pozze in superficie.

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Per cercare di risolvere il problema è da anni in programma la costruzione di una serie di vasche nel tratto scoperto del Seveso, che in caso di forti piogge possano ospitare l’acqua in eccesso ed evitare che si accumuli nel condotto che scorre sotto Milano. Al momento sono in corso i lavori per quattro vasche nei comuni di Lentate, Paderno Dugnano, Senago e Milano, nella zona del Parco Nord al confine con Bresso.