L’Italia è stata condannata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo per la gestione della discarica Lo Uttaro di Caserta

(AP Photo/Jean-Francois Badias)
(AP Photo/Jean-Francois Badias)

L’Italia è stata condannata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) per la gestione della discarica nella località Lo Uttaro, nel comune di Caserta, in Campania. Secondo la Corte la discarica ha prodotto un rischio per la salute dei residenti, rendendoli più esposti alle malattie, in particolar modo durante la crisi dei rifiuti in Campania dal 1994 al 2009. Ma tuttora la discarica non è stata adeguatamente bonificata e messa in sicurezza. La sentenza non è definitiva, entrambe le parti possono provare a chiedere un ulteriore parere. Dopo che sarà emesso un giudizio definitivo, spetterà all’Italia determinare come applicare la sentenza. La CEDU è un organo giurisdizionale internazionale, è legato al Consiglio d’Europa (che non fa parte dell’Unione Europea) e venne creato nel 1959 per far rispettare la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo.

Il ricorso era stato presentato da 19 cittadini di Caserta e del comune limitrofo di San Nicola la Strada, ma per 8 di loro è stato respinto poiché non hanno fornito alla Corte prove sufficienti per dimostrare che abitassero vicino alla discarica. Lo Stato acquisì la discarica nel 1994. Dopo la sua chiusura non furono mai eseguiti i provvedimenti per evitare la contaminazione del terreno circostante con le sostanze nocive presenti nei rifiuti: nel 2019 diversi pozzi nelle vicinanze della discarica furono sequestrati dalla procura perché contaminati dall’arsenico. I fondi per la bonifica sono stati stanziati dal Comune di Caserta solo pochi giorni fa, con un intervento previsto per il 2024.