Circa metà dei dipendenti della piattaforma di servizi musicali Bandcamp è stata licenziata

Circa metà dei 118 dipendenti della piattaforma di servizi musicali Bandcamp è stata licenziata. Il 28 settembre Epic Games, la grande azienda di videogiochi produttrice del popolarissimo videogioco Fortnite che possedeva Bandcamp dal 2022, aveva annunciato di aver venduto Bandcamp a Songtradr, un’azienda che si occupa di gestione di licenze musicali. L’operazione era stata annunciata assieme al licenziamento di circa 830 dipendenti da parte di Epic, che sta affrontando grossi problemi economici.

In un comunicato del 5 ottobre Songtradr aveva scritto che non tutti i dipendenti di Bandcamp avrebbero ricevuto un’offerta per mantenere il loro impiego, e di volersi però impegnare a mantenere l’esperienza degli utenti la stessa. Bandcamp esiste dal 2007 e ha cominciato a essere conosciuto e usato in tutto il mondo dal 2010. A differenza delle piattaforme di streaming più grosse e conosciute, come Spotify, punta sull’idea di possedere la musica che si ascolta (che si può comprare sia in formato digitale che fisico), sulla complicità tra l’ascoltatore e il musicista e su un certo senso di appartenenza a un progetto che distribuisce i soldi in maniera considerata da molti più equa.

Generalmente i musicisti che condividono la propria musica su Bandcamp ricevono l’82 per cento delle somme incassate per ciascuna vendita; per fare un confronto con i ricavi degli artisti su Spotify, dove però la musica non si compra, per ogni riproduzione di una canzone la società che gestisce la piattaforma paga una frazione di centesimo di dollaro al musicista.

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