Il fondo statunitense KKR ha presentato un’offerta di acquisto vincolante per parte della rete Tim

(ANSA/MATTEO CORNER)
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Lunedì mattina Tim ha annunciato di avere ricevuto dal fondo statunitense KKR (Kohlberg Kravis Roberts & Co) un’offerta di acquisto vincolante per parte della propria rete di infrastrutture, quella che fa riferimento a NetCo e alla controllata FiberCop. L’offerta vincolante non riguarda invece la partecipazione di Tim in Sparkle (telecomunicazioni e reti di fibra ottica), per cui è stata presentata un’offerta non vincolante, in attesa di nuove analisi e con la prospettiva di presentarne una nuova, stavolta vincolante, entro un paio di mesi.

L’offerta su NetCo scade l’8 novembre. Entro quella data Tim dovrà rispondere ufficialmente: potrebbe farlo al termine di un consiglio di amministrazione straordinario che dovrebbe essere convocato entro fine mese, oppure potrebbe convocare un’assemblea degli azionisti.

Tim è la principale compagnia telefonica italiana e sta trattando da mesi con KKR per la vendita di una parte della propria rete: secondo le ricostruzioni l’offerta sarebbe di circa 23 miliardi di euro, e in NetCo dovrebbero confluire oltre 21.000 dipendenti e circa 10 miliardi di debito. Il primo azionista di Tim, la società francese Vivendi, ha fatto intendere in passato di non considerare pienamente soddisfacenti queste condizioni. Anche il ministero dell’Economia è coinvolto nell’offerta: ad agosto aveva trovato un accordo con Tim e KKR per entrare nella trattativa, rilevando a sua volta il 20 per cento della rete di Tim con un investimento di 2,2 miliardi di euro. La decisione del ministero si doveva all’importanza che ha per il governo italiano la rete di Tim, dato che comprende gran parte dell’insieme di strutture che in Italia permettono di parlare al telefono e di usare una connessione internet.

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