Sapete perché il Crodino si chiama così?

Il nome viene da Crodo, la città piemontese in cui nacque la bevanda e dove per decenni è stata prodotta: dall'anno prossimo non lo sarà più

(Lars Halbauer/ANSA)
(Lars Halbauer/ANSA)

Il noto aperitivo analcolico Crodino non sarà più prodotto nel paese da cui prende il nome, Crodo, un comune di circa 1.400 abitanti in provincia del Verbano-Cusio-Ossola. A causa della scadenza del contratto fra Campari, che possiede il marchio Crodino, e Royal Unibrew, l’azienda danese che gestisce l’impianto di imbottigliamento e produzione di Crodo, dall’anno prossimo quest’ultima interromperà la produzione del Crodino, spostandola nello stabilimento di Campari a Novi Ligure.

Royal Unibrew aveva acquisito nel 2017 da Campari il sito di produzione e imbottigliamento di Crodo, i marchi Crodo, tranne il Crodino, la sorgente d’acqua e il magazzino, oltre al marchio Lemonsoda e tutte le sue bevande analcoliche, fra cui Lemonsoda, Oransoda, Pelmosoda, Mojito soda. L’azienda ha detto che nello stabilimento di Crodo si continueranno a produrre gli altri analcolici e gli energy drink di sua proprietà, che costituiscono già ora la maggior parte della produzione dello stabilimento, e ha aggiunto che non ci saranno licenziamenti.

Il Crodino è una bevanda analcolica ottenuta lasciando macerare fino a sei mesi in acqua e zucchero erbe e spezie, il cui elenco esatto è segreto. È frizzante e ha un caratteristico colore arancione chiaro, da cui deriva la definizione di “analcolico biondo”, molto usato come slogan promozionale.

La bevanda nacque nel 1965 proprio a Crodo, inventata dall’enologo cuneese Maurizio Gozzelino, a cui fu commissionata una bevanda analcolica originale dal proprietario della società Terme di Crodo, Piero Ginocchi. La società fino a quel punto produceva analcolici “classici” come chinotto e tamarindo, ma voleva mettere sul mercato un prodotto originale per attirare l’attenzione dei consumatori.

La società Terme di Crodo era di proprietà di Piero Ginocchi fin dal 1933. Nel Dopoguerra, dopo la distruzione di altri suoi stabilimenti a Milano in un bombardamento del 1943, Ginocchi iniziò a dedicare maggiori attenzioni allo stabilimento di Crodo: se fino ad allora vi aveva imbottigliato principalmente l’acqua minerale delle sorgenti della zona, nel Dopoguerra iniziò appunto a produrre analcolici.

In breve tempo il Crodino ottenne una certa fama anche grazie a fortunate pubblicità in televisione con l’attrice francese Brigitte Bardot. La società Terme di Crodo e i suoi marchi vennero ceduti alla compagnia olandese attiva nel settore delle bevande Bols Wessanen nel 1983, da cui nel 1995 vennero acquisiti da Campari, una delle maggiori aziende al mondo per la produzione di bevande alcoliche e, prima di cederle quasi tutte nel 2017, analcoliche.

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