In Siria un attacco con droni in una scuola militare governativa ha causato oltre 100 morti

Un murale del presidente Bashar al Assad a Homs nel 2018 (AP Photo/Hassan Ammar)
Un murale del presidente Bashar al Assad a Homs nel 2018 (AP Photo/Hassan Ammar)

Giovedì oltre cento persone sono state uccise in un attacco con droni in una scuola militare gestita dal governo in Siria, nella provincia centrale di Homs. La notizia e la stima dei morti sono state confermate a Reuters e all’agenzia AFP da due fonti indipendenti, una fonte di sicurezza e un’organizzazione che monitora le violenze in Siria. Anche il regime di Bashar al Assad ha confermato l’attacco tramite il ministro alla Difesa, Ali Mahmud Abbas. Lo stesso ministro era presente quella mattina alla scuola militare per una cerimonia, ma aveva lasciato la struttura pochi minuti prima. Alla fine della cerimonia i presenti si erano spostati in cortile, dove è avvenuto l’attacco: fra gli oltre cento morti ci sono almeno 14 civili. Al momento non ci sono rivendicazioni ufficiali.

In Siria la guerra civile va avanti dal 2011. Negli ultimi anni il regime di Bashar al Assad, sostenuto militarmente da Russia e Iran, ha ripreso il controllo di gran parte del paese, ma alcune zone nel nord sono ancora controllate da gruppi armati di opposizione e alcune ristrette aree da miliziani dello Stato Islamico (o ISIS).

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