6 giovani portoghesi hanno denunciato i governi di 32 paesi per non aver rispettato gli accordi fatti per contrastare il cambiamento climatico

(AP Photo/Jean-Francois Badias, File)
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6 giovani portoghesi hanno denunciato i governi di 32 paesi per non aver rispettato gli accordi internazionali stipulati negli anni scorsi per contrastare il cambiamento climatico. Il caso sarà esaminato dalla Corte europea dei diritti dell’uomo. I governi coinvolti sono quelli dei 27 stati membri dell’Unione Europea, la Norvegia, il Regno Unito, la Svizzera, la Russia e la Turchia. Sono accusati di non aver attuato le misure necessarie per affrontare il cambiamento climatico e ridurre le emissioni di gas serra, in modo tale da raggiungere l’obiettivo di limitare l’aumento delle temperature medie globali a 1,5 gradi °C, fissato dall’Accordo di Parigi sul clima.

La sentenza della Corte sarebbe vincolante per gli stati e potrebbe creare un precedente per altri casi come questo. I giovani portoghesi, che hanno fra gli 11 e i 24 anni, sostengono che l’inazione dei governi violi i loro diritti fondamentali, e fra le altre cose abbia aggravato i loro problemi respiratori o le loro allergie. Al centro della loro accusa ci sono le conseguenze dei gravi incendi che hanno colpito il Portogallo nel 2017.

I governi hanno risposto che i giovani non hanno abbastanza prove per dimostrare di aver sofferto come diretta conseguenza del cambiamento climatico o che questo rappresenti un rischio immediato per la salute umana. Inoltre, sostengono che la Corte europea dei diritti dell’uomo non avrebbe la giurisdizione per esprimersi sul caso. Si prevede che il processo durerà fra i 9 e i 18 mesi.