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  • Martedì 26 settembre 2023

L’Ucraina ha ucciso un ammiraglio russo in Crimea?

Sarebbe Viktor Sokolov, capo della flotta russa del mar Nero: se fosse confermato sarebbe un importante successo per l'Ucraina

Un fermo immagine dell'attacco alla sede della flotta russa nel mar Nero (Crimean Telegram channel via AP)
Un fermo immagine dell'attacco alla sede della flotta russa nel mar Nero (Crimean Telegram channel via AP)
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Aggiornamento: martedì pomeriggio il ministero della Difesa russo ha pubblicato un video in cui si vede l’ammiraglio Sokolov partecipare a una riunione in videoconferenza, che testimonierebbe che è ancora vivo. La Russia non aveva ancora commentato le informazioni su una presunta morte di Sokolov.

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L’Ucraina ha annunciato lunedì di aver ucciso l’ammiraglio russo Viktor Sokolov, il comandante della flotta militare russa nel mar Nero, nell’attacco missilistico della settimana scorsa a Sebastopoli, nella penisola di Crimea. L’uccisione di Sokolov non è ancora stata confermata dalla Russia, ma se la notizia fosse vera sarebbe un successo importante per l’Ucraina: anzitutto perché dimostrerebbe che l’esercito ucraino ha mantenuto le capacità di colpire la Crimea, penisola ucraina che la Russia occupa illegalmente dal 2014 e che ha un ruolo fondamentale nelle operazioni di guerra, soprattutto nel fronte sud.

In secondo luogo, sarebbe un grosso successo anche per l’intelligence. Sokolov, sempre secondo l’Ucraina, sarebbe stato ucciso non per caso, ma in un bombardamento mirato contro la sede principale della flotta russa del mar Nero a Sebastopoli, durante una riunione a cui stavano partecipando decine di altre persone: oltre a Sokolov ci sarebbero altri 34 morti e 105 feriti. Tra i feriti ci sarebbero anche due generali. Ancora una volta: queste informazioni provengono dall’intelligence ucraina e non sono state confermate dalla parte russa.

Se le cose fossero andate come dice l’Ucraina, e Sokolov fosse stato ucciso in un attacco mirato durante una riunione tra ufficiali nella sede della flotta, significherebbe che l’informazione è trapelata in qualche modo all’esercito ucraino, e questo potrebbe rendere più sospettose e paranoiche le forze russe che operano in Crimea. Secondo un articolo del giornale ucraino Kyiv Post, la fonte dell’informazione sarebbe un membro della marina russa che avrebbe fornito aggiornamenti sugli spostamenti di Sokolov dietro il pagamento di una somma di denaro. Il marine avrebbe dato le informazioni a un gruppo partigiano ucraino che opera in Crimea, il quale a sua volta le avrebbe girate all’esercito.

Inoltre l’attacco che potrebbe avere ucciso Sokolov mostra come le difese aeree russe in Crimea siano ancora piuttosto inefficienti, benché gli attacchi ucraini contro la penisola siano aumentati negli ultimi mesi. L’attacco è avvenuto in maniera piuttosto tradizionale: l’Ucraina ha usato una combinazione di missili e droni esplosivi per confondere le difese aeree russe, fino a che due missili non hanno centrato, uno dopo l’altro, l’edificio della sede della flotta del mar Nero.

Da qualche tempo l’Ucraina sta aumentando i propri attacchi a distanza contro la Crimea, che è un’area strategica per la Russia e ha anche un grande valore simbolico. Di recente sono state attaccate numerose navi militari, sia attraccate al porto di Sebastopoli sia in navigazione nel mar Nero. Sono stati distrutti due sistemi di difesa aerea russi S-400, che hanno un valore di circa un miliardo di dollari l’uno (questo è il prezzo a cui abitualmente la Russia li vende all’estero). L’Ucraina ha colpito anche varie infrastrutture militari o necessarie per l’approvvigionamento e la logistica sull’isola.

Colpire la Crimea è funzionale alle operazioni che avvengono al fronte, perché la penisola è usata dalla Russia per ammassare armi, mezzi e truppe, ed è di fatto uno dei principali snodi logistici dello sforzo bellico russo. Uno degli obiettivi più noti della controffensiva ucraina attualmente in corso è quello di tagliare le vie di collegamento tra il territorio occupato dalla Russia e la Crimea, per rendere più complicati i rifornimenti al fronte e isolare la penisola.

L’altro obiettivo degli attacchi è aumentare la pressione militare sulle forze russe stanziate in Crimea. Dall’inizio dell’invasione l’esercito russo ha potuto usare indisturbato la Crimea come base logistica per i propri mezzi e soldati. Ma se la penisola diventa un potenziale obiettivo militare, le manovre militari russe saranno molto più lente e complicate.