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  • Mercoledì 20 settembre 2023

La setta religiosa delle Filippine accusata di violenze e abusi sui minori 

I suoi seguaci vivono sulle montagne dell'isola di Mindanao e il loro leader si presenta come «la reincarnazione di Gesù»

Montagne sull'isola di Mindanao, nelle Filippine (AP Photo)
Montagne sull'isola di Mindanao, nelle Filippine (AP Photo)
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Lunedì, al Senato delle Filippine, la senatrice Risa Hontiveros ha denunciato l’esistenza di un culto religioso radicato sull’isola di Mindanao, nel sud del paese, nell’ambito del quale sarebbero state compiute gravi violenze, tra cui abusi sessuali e stupri su donne e bambini. Dallo scorso luglio in poi almeno otto minorenni sarebbero riusciti a fuggire dall’area in cui vivono i seguaci del culto, sulle montagne dell’isola, e avrebbero raccontato degli abusi subiti: Hontiveros ha chiesto che venga avviata un’indagine al riguardo e che vengano presi provvedimenti contro il suo presunto leader, un ventitreenne noto come Jey Rence B Quilario.

I seguaci del culto, di ispirazione cristiana, fanno parte di un’organizzazione nota come Omega de Salonera o Socorro Bayanihan Services Incorporated (SBSI): si stima che i suoi membri siano almeno 3.500, di cui oltre 1.500 bambini. Secondo quanto dichiarato da Hontiveros vivrebbero in un’area «pesantemente sorvegliata» a Sitio Kapihan, sulle montagne sopra Socorro, nella provincia di Surigao del Norte.

All’interno del gruppo sarebbero stati organizzati matrimoni tra minorenni e seguaci del gruppo, compiuti stupri e organizzati lavori forzati. Una ragazza di 15 anni nota con lo pseudonimo “Chloe” ha raccontato di essere stata obbligata, due anni prima, a sposare un 21enne membro del gruppo: sarebbe poi stata forzata in più occasioni ad avere rapporti sessuali con il marito, a cui Quilario avrebbe detto più volte che aveva «il diritto di violentarla» perché erano sposati.

Chloe ha raccontato di aver chiesto aiuto ai propri genitori per interrompere il matrimonio. Ma loro, seguaci del culto, si sarebbero rifiutati di aiutarla sostenendo che fosse necessario seguire «la volontà del Messia», come si faceva chiamare Quilario, che avrebbe costretto altre minorenni ad avere rapporti sessuali con lui. Al momento sei degli otto minorenni fuggiti dalla comunità si trovano sotto protezione del governo.

Secondo quanto dichiarato da Hontiveros il culto sarebbe nato nel 2017. Quilario, allora 17enne, si sarebbe presentato come «il nuovo Messia» e la reincarnazione di Gesù: avrebbe progressivamente convinto sempre più persone ad abbandonare il proprio lavoro e a seguirlo in montagna per cercare «il paradiso» e la salvezza, sostenendo che chiunque non l’avesse seguito sarebbe finito all’inferno. Hontiveros ha attribuito proprio al culto le dimissioni di un grosso numero di insegnanti e impiegati statali della zona, così come il crollo nella frequentazione scolastica di moltissimi studenti, probabilmente portati con sé dai genitori.

Quilario avrebbe convinto i seguaci a consegnargli i propri soldi, le proprie pensioni e gli eventuali sussidi che ricevevano, per poi obbligarli al lavoro forzato minacciando punizioni fisiche in caso di rifiuto. Secondo Hontiveros le attività dell’organizzazione sarebbero state finanziate anche attraverso il traffico di sostanze stupefacenti.

Il seguito del culto sarebbe aumentato soprattutto dopo il 2019, anno in cui una serie di terremoti colpì la provincia di Surigao del Norte. Quilario avrebbe fatto leva sulla paura di molti residenti di quella zona per manipolarli e convincerli a seguirlo sui monti per «salvarsi dalla fine del mondo».

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