Il primo ministro albanese non le ha mandate a dire alla Russia, all’ONU

Edi Rama ha risposto con una battuta e un rimprovero alla richiesta dei russi di non far parlare Zelensky davanti al Consiglio di Sicurezza

(AP Photo/Craig Ruttle)
(AP Photo/Craig Ruttle)

Mercoledì si è tenuta una riunione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU – l’organo più importante dell’ONU, l’unico che può approvare le sanzioni e autorizzare un intervento militare – nell’ambito dell’Assemblea generale in corso in questi giorni a New York, negli Stati Uniti. Nella fase iniziale della riunione l’ambasciatore della Russia all’ONU, Vasily Nebenzia, aveva chiesto alla presidenza di turno albanese di non far parlare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky davanti al Consiglio di Sicurezza, per ragioni non del tutto comprensibili ma che evidentemente hanno a che fare con l’invasione russa dell’Ucraina.

Durante la riunione il primo ministro Edi Rama, che presiedeva il Consiglio, ha risposto in maniera sarcastica ma anche molto esplicita. Rama ha detto a Nebenzia che la decisione di far parlare Zelensky «non è dovuta a un’operazione speciale della presidenza albanese», un chiaro riferimento al modo in cui la propaganda russa parla della guerra in Ucraina, definendola una “operazione speciale”, e poco dopo ha aggiunto, più serio: «c’è una soluzione, se vi va bene: fermate la guerra, e Zelensky non prenderà la parola».

Zelensky ha poi tenuto regolarmente il suo discorso, mentre Nebenzia scorreva piuttosto ostentatamente il suo telefono, con fare disinteressato. Poco dopo Zelensky ha ringraziato Rama su Twitter, aggiungendo: «hai dimostrato al mondo come gestire correttamente la Russia, le sue bugie e la sua ipocrisia». Fin dall’inizio della guerra in Ucraina l’Albania ha condannato pubblicamente l’invasione russa e aderito a gran parte delle sanzioni decise dall’Unione Europea.