Una canzone di Alanis Morissette

Una di quando aveva già conquistato il mondo

(Michael Buckner/Getty Images)
(Michael Buckner/Getty Images)

Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui.
È uscito quel disco di inediti postumi degli Sparklehorse (ovvero di Mark Linkous) di cui avevamo parlato qualche tempo fa. Somiglia molto alle sue cose che conosciamo, senza grandi eccellenze, ma questa per esempio è bella.
Ed è uscito anche il disco di Róisín Murphy, la versatile cantante irlandese tra il pop e la dance vintage di cui pure abbiamo parlato spesso: un’allegra e insignificante cosa estiva in ritardo sull’estate.
Jackson Browne (che nel frattempo sta per compiere 75 anni) ha fatto una cosa con il progetto di musicisti di tutto il mondo che si chiama “Playing for change”, e ne è uscito un bel video di mille suoni sapienti intorno a una sua vecchia amata canzone.
Sono stato in Romagna, nel weekend, e tra convulsi spostamenti e impegni mi sono trovato a non aver pranzato che erano già le quattro del pomeriggio, ho chiesto consiglio, e sono stato indirizzato verso un chiosco di piadine lungo uno stradone desolato punteggiato da cassonetti, in un quartiere di condomini moderni che mi ha ricordato l’ambientazione di un film di Gipi. Ma la piadina ha fatto il suo dovere, e la gradevole giornata di settembre avrebbe reso confortevole pure quella condizione, non fosse stato per la programmazione di una radio locale trasmessa dal chiosco, costituita da canzoni italiane contemporanee e giovanili di imbarazzante povertà e sciatteria (e che ho poi verificato occupare considerevoli spazi nelle programmazioni nazionali). Che mi hanno ricordato quei video che circolano sui social in cui ti mostrano come vengono prodotti i Chicken McNugget o i wurstel: con la differenza che nel caso delle canzoni il risultato rivela assai più palesemente quell’origine di scarti e meccanismi industriali di devastazione del gusto. Mi sono chiesto se tra i trenta e i cinquant’anni fa ci fosse in giro musica altrettanto scarsa, e mi sono venuti in mente i Collage Jo Chiarello , niente di personale e non me ne vogliano i discendenti che saranno tutti persone squisite. Forse erano minoranza, e in cima alle classifiche c’erano invece Battisti, gli U2, o Alanis Morrissette, ma posso ricordarmi male. Comunque mi ha tenuto di buonumore scoprire anche che ci sono ancora radio private locali con gli stessi jingle dei tempi dei Collage, “the-music-is-magic!”.

Abbonati al

Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.

È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.