Sono cominciate le elezioni amministrative in Russia e nelle regioni ucraine annesse illegalmente

(Sergei Vlasov/Russian Orthodox Church Press Service via AP)
(Sergei Vlasov/Russian Orthodox Church Press Service via AP)

Sono stati aperti i seggi per le elezioni amministrative in 21 regioni della Russia e in quattro regioni ucraine (Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia) annesse illegalmente dalla Russia a settembre. Si vota per eleggere numerosi consigli locali e quelli regionali, che poi nomineranno un governatore regionale. Tra gli altri, si voterà anche per eleggere il sindaco di Mosca.

Non si tratta di elezioni democratiche, a causa delle forti limitazioni imposte dal governo alla libertà di voto. Reuters scrive che il governo ha impedito di candidarsi a molti politici promettenti, ma non favorevoli a Putin, e moltissime formazioni di opposizione sono state dichiarate illegali. Tutti i partiti rimanenti sono tendenzialmente leali a Putin e favorevoli alla guerra in Ucraina. Anche le modalità di voto sono state pensate per rendere più difficili i controlli, per esempio estendendo il periodo delle votazioni, secondo un esperto sentito da Reuters.

Solo in una piccola regione della Siberia si ritiene che il governatore uscente, del Partito Comunista, abbia buone possibilità di vincere, anche perché il candidato del partito di Putin, Russia Unita, si è ritirato improvvisamente, probabilmente per evitare una sconfitta imbarazzante.