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  • Martedì 5 settembre 2023

Il principale ostacolo alla controffensiva ucraina

Le linee di difesa russe sono rafforzate con trincee, barriere e campi minati, e superarle si è rivelato molto complesso

Soldati ucraini sparano contro le linee di difesa russe a Zaporizhzhia (AP Photo/Efrem Lukatsky, File)
Soldati ucraini sparano contro le linee di difesa russe a Zaporizhzhia (AP Photo/Efrem Lukatsky, File)
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Nell’ultima settimana di agosto le forze militari ucraine hanno sfondato le prime linee di difesa russe in un’area del fronte a ovest della regione di Zaporizhzhia: è stato il primo successo di una certa importanza della controffensiva cominciata quasi tre mesi fa, a inizio giugno, che ha l’obiettivo di raggiungere il Mar Nero e tagliare così i collegamenti tra la Russia e la penisola di Crimea.

È un avanzamento importante che mostra tuttavia come, a differenza di quanto successo nell’estate del 2022, l’avanzata dell’esercito ucraino si stia rivelando molto lenta e faticosa, soprattutto a causa delle trincee e delle barriere costruite dalla Russia su tutta la linea del fronte, lunga circa mille chilometri. Oggi le complesse e stratificate linee di difesa russe sono il principale ostacolo alla controffensiva ucraina, e la ragione per cui l’avanzamento dell’esercito è così rallentato.

Nei mesi invernali e primaverili, mentre le forze ucraine stavano imparando a usare le armi e gli strumenti ricevuti dai paesi occidentali, la Russia si è data da fare per costruire un complesso sistema di trincee, campi minati e barriere anticarro lungo tutta la linea del fronte e in particolare nella regione meridionale di Zaporizhzhia, considerata strategica dagli ucraini. Le difese sono state notevolmente rinforzate anche al confine settentrionale della Crimea e intorno al campo d’aviazione di Berdyansk, un centro importante per l’aviazione russa che affaccia sul Mar d’Azov, tra le città di Mariupol e Melitopol. Inoltre alcune città considerate strategiche sono state completamente circondate da strutture difensive, tra cui Tokmak, Polohy e Bilmak, tutte nei pressi di Zaporizhzhia.

Le difese costruite dalle forze russe si dividono in tre tipologie fondamentali: fossati anticarro, trincee particolarmente profonde e barriere chiamate “denti di drago”, composte da strutture piramidali in cemento alte poco più di un metro e poste una di fianco all’altra. Inoltre in alcuni punti considerati particolarmente strategici le difese sono ulteriormente rafforzate con il filo spinato o con mine antiuomo o anticarro.

I vari livelli di difesa sono generalmente stratificati, ossia si trovano uno dopo l’altro: quando e se le forze ucraine riescono a superare la prima barriera, si trovano davanti la seconda e poi la terza. Superarle tutte non è semplice né veloce, dato che i “denti di drago” possono essere oltrepassati solo con mezzi simili alle ruspe e i campi minati richiedono molto tempo, risorse e competenze per essere resi nuovamente percorribili.

La composizione delle linee di difesa varia in base alla conformazione del territorio e alle esigenze militari, ma dal punto di vista strategico le trincee hanno sempre un ruolo particolarmente importante. Da lì i soldati russi possono individuare immediatamente l’eventuale avvicinarsi dei nemici e rispondere con operazioni tutto sommato semplici, che non richiedono grande preparazione e possono essere svolte anche da soldati arruolati da poco.

Secondo i piani della Russia, questo primo intervento della fanteria dovrebbe fermare l’avanzata degli ucraini fino all’arrivo sul posto dei rinforzi, come i carri armati o i soldati più preparati. I movimenti dell’esercito russo però dipendono in gran parte dall’efficienza e dalla velocità dei collegamenti ferroviari, e quindi la necessità di mobilitare le forze in tempi rapidi potrebbe rappresentare un punto debole e non funzionare sempre come previsto o sperato.

Parte delle ragioni che hanno spinto la Russia a rafforzare molto le proprie linee di difesa sta nelle sconfitte subite durante l’ultima controffensiva: circa un anno fa, a settembre del 2022, l’Ucraina era riuscita a sfondare agilmente le difese russe e riconquistare quasi tutta la regione di Kharkiv, con una rapidità che sorprese molti analisti. In quel momento però la Russia non aveva costruito ostacoli fisici sulla linea del fronte, e le truppe poste a presidiarlo si erano rivelate insufficienti. Anche per questo le autorità militari hanno deciso di cambiare radicalmente approccio e costruire difese appropriate per i territori occupati.

Come dicevamo, l’Ucraina ha riportato un primo successo alla fine di agosto, quando le sue troppe sono riuscite a raggiungere le cittadine di Robotyne e Verbove. L’esercito si è però fermato poco dopo aver superato le linee di difesa, e punta ora a guadagnare gradualmente terreno per raggiungere prima Tokmak, uno snodo logistico di un certo rilievo, e poi Melitopol, una grande città la cui liberazione sarebbe un successo eccezionale. Andando verso est, invece, ci sono le città di Berdyansk e di Mariupol. Al momento però tutti questi obiettivi sono piuttosto lontani e protetti da ulteriori linee di difesa, che non sembrano essere sul punto di cedere.