La contea di Maui ha fatto causa alla società elettrica delle Hawaii per presunte negligenze che avrebbero aggravato gli incendi di metà agosto

Hawaii incendi
Lahaina il 21 agosto (AP Photo/ Jae C. Hong, File)

La contea di Maui ha fatto causa alla società elettrica delle Hawaii per presunte negligenze che avrebbero aggravato gli incendi che a metà agosto hanno distrutto quasi completamente la città di Lahaina, provocando almeno 115 morti e circa 850 dispersi. La contea sostiene che la Hawaiian Electric Company non abbia fatto un’adeguata manutenzione alle proprie linee e che non sia intervenuta per interrompere la fornitura di corrente elettrica nonostante fosse a conoscenza dei rischi legati ai venti eccezionali come quelli dei giorni in cui si sono sviluppati gli incendi e al periodo di prolungata siccità.

In base ad alcune testimonianze e alle immagini circolate sui social network, certi incendi si sarebbero sviluppati dalle scintille partite dagli impianti di illuminazione stradale, che poi avrebbero incendiato la vegetazione sottostante. Secondo i documenti depositati in tribunale, la Hawaiian Electric Company sapeva che venti molto forti «avrebbero abbattuto i pali della luce e le linee elettriche, facendo prendere fuoco alla vegetazione»; sapeva anche che «se le sue linee elettriche avessero provocato un incendio, questo si sarebbe propagato a una velocità molto pericolosa».

A detta della contea il disastro si sarebbe potuto evitare con un’adeguata manutenzione delle linee elettriche e con la potatura della vegetazione, che essendo secca per via della siccità era altamente infiammabile. Al momento la società si è detta «molto delusa» dal fatto che la contea abbia deciso di procedere con un’azione legale mentre sono ancora in corso le indagini sulle cause degli incendi.

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